Elezioni in Kosovo: Pristina cerca un riavvicinamento con Belgrado
In Kosovo si sono aperti questa mattina i seggi per le elezioni parlamentari anticipate, una consultazione ritenuta cruciale per le prospettive di ripresa del dialogo con Belgrado. Si spera infatti che un nuovo governo a Pristina decida di abolire i dazi doganali maggiorati del 100% imposti sull’import dalla Serbia che hanno causato l’interruzione del negoziato.
I sondaggi danno in vantaggio i partiti di opposizione, con in testa la Lega democratica del Kosovo (Ldk), partito di centrodestra, accreditata di oltre il 23%, e il movimento nazionalista Autodeterminazione con quasi il 18%. Il volto nuovo potrebbe essere Vjosa Osmani, candidata premier dell’Ldk, che in molti indicano come possibile prima donna a guidare un governo a Pristina.
Il Kosovo ha proclamato l’indipendenza dalla Serbia il 17 febbraio 2008, ed è stato riconosciuto da Usa, Italia e dalle altre maggiori potenze occidentali, ma Belgrado si rifiuta di riconoscerlo, appoggiata da Russia e Cina. Per i 120 seggi del Parlamento sono in lizza 1.060 candidati in rappresentanza di 25 partiti e coalizioni. A rappresentare la comunità serba ci sono quattro partiti, il principale dei quali è Srpska Lista, legato al governo di Belgrado.
In base alla legge elettorale, 100 seggi spettano a rappresentanti politici della maggioranza albanese, mentre i restanti 20 vanno a esponenti delle varie minoranze, dieci dei quali alla minoranza serba. I poco più di 1,9 milioni di elettori – dei quali oltre 117 mila sono iscritti nelle liste dei dieci Comuni a maggioranza serba – potranno votare fino alle 19 in oltre 2.500 seggi. Il voto è monitorato da migliaia di osservatori, compresi rappresentanti di Osce, Ue e Consiglio d’Europa.
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