Omicidio Fabiana Luzzi, il padre scrive a Mattarella: «Il suo assassino premiato, mi sento tradito dallo Stato»
Mario Luzzi, il papà di Fabiana – la ragazza di 16 anni che nel 2013, a Corigliano (Cosenza), era stata prima accoltellata e poi bruciata viva dal suo fidanzato, Domenico Morrone, che all’epoca aveva 17 anni – torna a parlare dell’aguzzino di sua figlia, e dice: «Mi sento tradito dallo Stato che non difende le vittime e premia gli assassini».
Il commento arriva dopo aver saputo che l’assassino della figlia ha ottenuto per la terza volta una licenza premio, dopo la condanna definitiva a 18 anni e a distanza di soli tre anni dall’omicidio.
Luzzi ha così deciso di scrivere una lettera al capo dello Stato Sergio Mattarella e al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, per protestare contro il «trattamento di favore ottenuto da un assassino».
L’uomo dice non poter immaginare che una vicenda tragica come quella capitata alla figlia potesse avere questo epilogo, «non ci volevo credere quando una nostra amica ci ha informati di aver visto l’assassino di Fabiana camminare per le strade di Corigliano. Sono corso subito dai carabinieri per avere conferma. Quando l’ho detto a mia moglie è svenuta. Anch’io ho avuto un malore e per entrambi è stato necessario il ricovero in ospedale», dice al Corriere.
«Chi ha calpestato la nostra dignità deve renderne conto – attacca Luzzi. Io mi auguro che il presidente Mattarella e il ministro Bonafede mi chiamino», attacca Luzzi.
La vicenda
Fabiana scompare il 25 maggio del 2013: gli inquirenti vengono a conoscenza della scomparsa grazie ai genitori che dicono di non averla più vista tornare a casa. I compagni di classe dicono di averla vista l’ultima volta mentre si allontanava da scuola in compagnia del suo ragazzo, su un motorino.
I due ragazzi raggiungono un casolare abbandonato e lì, Domenico, tenta un approccio sessuale con Fabiana, ma la ragazza declina. In quel momento il fidanzato afferra un coltello e la colpisce 24 volte. Nessuno dei colpi è mortale.
Fabiana agonizza e Domenico la abbandona temporaneamente, per poi tornare con una tanica di benzina. La cosparge di liquido e le dà fuoco, nonostante i tentativi della ragazza di alzarsi per fuggire.
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