Roma, il presidente del Cinema America dopo gli arresti: «Ottimo lavoro della polizia, ci costituiremo parte civile»
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Inizia farsi largo la luce in una pagina buia della cronaca romana, quella dell’aggressione (una delle diverse avvenute in poco tempo) ai danni dei ragazzi del Cinema America avvenuta a Trastevere, nella Capitale, nella notte del 16 giugno scorso. Tre ragazzi sono stati arrestati dagli agenti della Digos e condotti ai domiciliari.
Valerio Carocci, il presidente dell’America, è sereno: «Siamo felici», dice a Open. «Ora ci costituiremo parte civile al processo». I ragazzi fermati sono vicini agli ambienti di estrema destra, appartenenti al movimento di Casapound e al suo ramo giovanile, il Blocco studentesco.
A effettuare le misure cautelari è stata la Digos, coordinata dalla procura di Roma. Gli investigatori sono risaliti ai tre anche attraverso le testimonianze delle vittime e le immagini di videosorveglianza. «Ringraziamo la polizia che ha fatto un’ottimo lavoro», dice Valerio. «Nessuno di noi conosceva quei ragazzi. Ci è stato confermato che gli arrestati erano 3 delle 4 persone identificate già a giugno, e che sono vicine agli ambienti di Casapound».
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Da quel giorno, comunque, niente è cambiato nello spirito e nella voglia di fare dei ragazzi e delle ragazze del Cinema America, che ogni estate lavorano per portare nelle piazze il cinema d’autore gratuito. «Noi abbiamo continuato a lavorare come ogni anno. C’è stata della tensione che aveva influito sulla serenità del gruppo, ma ci abbiamo lavorato e le aggressioni non hanno messo fine al nostro impegno».
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