Condono del bollo auto, è rivolta sui social: «Alla faccia dei fessi che hanno pagato. Il governo difende i ladri»
«L’Italia è un Paese dove si chiude un occhio per l’evasore che non paga il bollo auto per anni ma non si premia chi ha pagato tutti gli anni regolarmente, magari facendo anche dei sacrifici». Questo è uno dei tanti commenti postati sui social da cittadini onesti che, da anni, pagano regolarmente il bollo auto il quale, come emerso negli ultimi giorni, verrà cancellato d’ufficio per tutti i cittadini che non lo hanno pagato dal 2000 al 2010 (ma fino a un importo massimo di 1.000 euro). Questo, dunque, il contenuto del decreto fiscale 2019, ribattezzato appunto “strappa-cartelle”.
Bollo auto cancellato d’ufficio
Una sanatoria che cancellerà d’ufficio (quindi in modo automatico, senza dover presentare ricorsi o fare richieste) alcuni debiti dei contribuenti. Tra questi c’è anche la tassa automobilistica, versata a favore delle Regioni di residenza. L’importo, comunque, deve essere inferiore a 1.000 euro comprensivi di capitale, interessi e sanzioni. Il periodo di riferimento va dall’1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2010.
Cosa è successo
Si tratta di un decreto che, in realtà, era già in vigore da mesi ma che solo adesso è diventato ufficiale, e dunque applicabile, anche per le cartelle di pagamento relative al bollo auto. Nella versione precedente del decreto non era stato inserito alcun riferimento specifico alla tassa automobilistica: circostanza che aveva generato incomprensioni. Un chiarimento che, dunque, si è reso necessario dopo che alcuni cittadini si erano rivolti alla commissione Tributaria per chiedere la cancellazione delle cartelle di pagamento, dal momento che Equitalia ha continuato in questi mesi a sollecitarne i pagamenti.
Rivolta su Twitter
Sui social è rivolta. «Facciamo che chi finora ha pagato tutto regolarmente ha maturato un bonus evasione?», «Ho appena pagato il bollo auto, cretino io», «Lo str***o sono io che mi comporto rettamente o c’è un problema col Parlamento più attento agli interessi degli evasori che degli onesti?», «Grazie Italia per farmi capire, ogni giorno sempre di più, quanto sono cogl***e nell’essere onesto e sincero» e «Alla faccia dei fessi che hanno pagato. Il governo dell’illegalità che difende i ladri», sono solo alcuni dei commenti postati su Twitter.
«Tassa odiosa»
A luglio 2019, quando Luigi Di Maio era ancora vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, a proposito della tassa automobilistica (il cui termine di prescrizione è fissato in tre anni, ndr), a Uno Mattina, programma di Rai 1, diceva: «Visto che lo spread si è abbassato, si potrebbe cominciare a eliminare una tassa odiosa che è il bollo auto. Voglio trovare i soldi per permettere che un’auto, che mi auguro sia sempre più ecologica, possa essere meno tassata. L’idea è di una consistente riduzione o di abolirlo davvero». Dello stesso avviso anche il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e l’ex premier Matteo Renzi.
Foto in copertina: Francesca Baldi per Ansa
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