Conte, la stoccata sulla trasparenza per il Russiagate: «I Servizi difendono la democrazia con controllo del Governo e delle Camere»
Nel pieno della polemica per la spy story sul Russiagate, il premier Giuseppe Conte è intervenuto alla cerimonia di giuramenti dei neoassunti proprio nell’intelligence italiana, sulla quale ha mantenuto la delega di governo, guadagnandosi anche le critiche all’interno della maggioranza da Matteo Renzi.
E proprio mentre dal fronte renziano lo si invita a cedere quella delega a «professionisti del settore», Conte ribadisce con la sua presenza di non voler arretrare sulla sua posizione: «Ho tenuto molto ad essere con voi oggi in questo passaggio che riveste un significato speciale per chi lo vive ma anche per tutti gli appartenenti a questa istituzione. Ho constatato che l’intelligence è patrimonio dell’intera Nazione, una comunità di valorosi professionisti che, garantendo la sicurezza del Paese, protegge quella sfera di interessi nazionali che unisce e non divide, nella quale tutti i cittadini italiani si riconoscono e debbono potersi riconoscere».
Nel suo discorso, il premier non ha fatto mancare una stoccata alla polemica in corso, soprattutto sul tema della trasparenza: «Non è concepibile un’intelligence che si muova al di fuori del controllo parlamentare e dei compiti che il governo gli assegna. Se da un lato è il comitato interministeriale a stabilire il fabbisogno informativo, individuando linee d’azione e priorità – ha aggiunto – dall’altro canto è l’autorità di governo che si attende di essere sollecitata dall’intelligence in ordine a problemi nuovi e orizzonti anche inediti. Tale esigenze attengono entrambe alle funzioni dei servizi segreti quale presidio della democrazia».
Leggi anche:
- Russiagate, il senatore Graham scrive a Conte (nella bufera per l’incontro con Barr): «Continuate a cooperare con lui»
- La missione segreta del ministro Usa Barr a Roma. Nyt: «Furono aggirati i protocolli»
- Brutta notizia per Conte, sarà il salviniano Volpi il nuovo presidente del Copasir
- Russiagate, ipotesi piano B per Conte: promuovere Gennaro Vecchione come autorità delegata ai servizi