Reddito di cittadinanza, valanga di sms dall’Inps: a rischio 500 mila assegni
Sono 519.586 gli sms inviati ai percettori del Reddito (o pensione) di cittadinanza che hanno presentato la domanda a marzo. Il mittente è l’Inps che chiede di integrare la domanda urgentemente, entro il 21 del mese: pena la sospensione del beneficio economico fino all’effettivo invio delle note mancanti.
Cosa è cambiato
Il modello, utilizzato a marzo, è stato cambiato il 2 aprile 2019, a seguito delle modifiche apportate dalla legge di conversione (L. 26 del 2019) del decreto legge istitutivo. La legge di conversione, inoltre, prevedeva un regime transitorio durante il quale le richieste presentate prima della sua entrata in vigore sarebbero rimaste valide, per un periodo non superiore ai sei mesi, anche in assenza della nuova documentazione.
Ora che i sei mesi sono trascorsi, occorrerà adeguarsi il prima possibile.
Come integrare la domanda
L’Inps ha attivato una pagina web all’interno della quale è possibile trovare le istruzioni utili per evitare la sospensione del reddito di cittadinanza integrando fin da subito le dichiarazioni di responsabilità presentate in domanda prendendo atto, poi, delle informative aggiornate.
Foto in copertina: Inps
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