Comizio fuori controllo di Trump, raffica di insulti sui dem: Biden? «Leccac*** di Obama». Pelosi? «Un’idiota»
Durante un comizio a Minneapolis un Donald Trump in modalità campagna elettorale, in vista delle presidenziali dell’anno prossimo, torna all’attacco dei suoi rivali. In primis «sleepy Joe Biden» (sonnolento e addormentato), come Trump lo ha recentemente battezzato, cercando di replicare il successo di altri epiteti da lui coniati durante le presidenziali del 2016 (i più memorabili: «low-energy Jeb» riferito a Jeb Bush e «Little Marco» ovvero Marco Rubio, entrambi suoi sfidanti nelle primarie del partito repubblicano). Insulti anche per la speaker della Camera, Nancy Pelosi. In entrambi casi centrano anche la procedura di impeachment, ovvero di messa in stato di accusa, nei suoi confronti.
Il vice di Obama
Nel caso di Joe Biden si tratta di pura rivalità elettorale. L’ex vicepresidente infatti si è candidato – insieme a una lunga lista di politici democratici che va da Bernie Sanders a Elizabeth Warren passando per Kamala Harris – a sfidare Trump nelle elezioni presidenziali del 2020.
Non soltanto questo: Biden è al centro del caso Ukrainegate, che ha portato ad avviare la procedura di impeachment nei confronti di Trump, accusato di aver fatto pressioni sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky affinché la magistratura ucraina indagasse per corruzione Joe Biden e suo figlio Hunter.
Over the next 13 months, we are going to fight with all of our heart and soul – and we are going to win the Great State of Minnesota in 2020! #TrumpMinneapolis #KAG2020 pic.twitter.com/c3FQnrPJWr
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) October 11, 2019
«Joe Biden è stato un buon vicepresidente solo perché sapeva come leccare il culo a Barack Obama», ha esordito Trump. Poi il riferimento al caso ucraino: «I Biden sono diventati ricchi mentre l’America veniva derubata. Sleepy Joe e i suo amici hanno svenduto l’America, e da un nuovo report viene fuori che Biden quando era vicepresidente ha lavorato con la talpa del caso Ucraina. Questa non è altro che una caccia alle streghe, un sabotaggio».
Insulti anche a Pelosi e Ilhan Omar
Anche nel caso degli insulti rivolti a Nancy Pelosi c’entrano le accuse sull’Ucraina, visto che la speaker della camera sta giocando un ruolo importante nella messa in stato di accusa del presidente, sia all’interno del parlamento stesso, che fuori, come dimostra il suo recente monito a Trump che i suoi tentativi di bloccare l’impeachment non sarebbero serviti a nulla visto che anche lui «non è al di sopra della legge».
«Non si sa se è veramente un’idiota o se ci fa. O forse Nancy è solo una disonesta». Così ha commentato Trump dal palco di Minneapolis, per poi passare all’attacco di un’altra politica democratica, la deputata Ilhan Omar, prima musulmana eletta in Congresso: «È una socialista che odia e disprezza l’America, una che ha sposato suo fratello per venire nel nostro Paese», ha detto Trump, riprendendo una teoria diffusa dall’estrema destra a proposito del primo matrimonio di Omar.
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