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Molestie nel ciclismo femminile, un’atleta rompe il silenzio: «Il ct mi diceva “lascia la porta aperta”…»

11 Ottobre 2019 - 11:54 Redazione
«Ha fatto di tutto per portarmi alla decisione di lasciare il ciclismo» ha spiegato Maila Andreotti che adesso sogna di entrare in Polizia

«Io sollevo la questione psicologica, non fisica. Certe cose non vanno bene a priori». Ha le idee molto chiare Maila Andreotti, 25 anni, che dopo 17 anni ha abbandonato a malincuore il keirin, specialità del ciclismo su pista, grazie alla quale ha conquistato 20 titoli italiani. A un passo dalle Olimpiadi di Tokyo, però, non ce l’ha fatta più e ha lasciato tutto. Non riusciva più a sopportare le (presunte) molestie.

La denuncia

La giovane è stata sentita dalla Procura della Federazione che adesso indaga su episodi sconvenienti nel mondo del ciclismo. Intanto l’atleta ha rotto il silenzio e al Corriere ha spiegato: «Era maggio 2012, avevo 16 anni. Ai pre-campionati europei juniores e under 23 in Portogallo c’erano nuovi tecnici e massaggiatori. Ebbi la sensazione che Dino Salvoldi (il commissario tecnico della nazionale, ndr) trattasse le ragazze in modo diverso. Con me era professionale, con qualcuna molto più aperto». Incontrando per la prima volta un massaggiatore, la Andreotti ha notato qualcosa di strano: «Mi faceva domande strane, faceva battute un po’ spinte, entrava nella mia camera senza bussare e mi diceva “spogliati” prima dei massaggi». «Lui stava a guardarmi mentre mi spogliavo – ha aggiunto – Mi sono sentita a disagio». Nessuna massaggiatrice donna, nonostante le ragazze l’avessero richiesta. Poi l’avvertimento: «Mi è stato fatto sapere che avrei dovuto farmi andare bene anche le cose che non andavano. Sono stata lasciata a casa dalla nazionale per due anni» nonostante avesse ottenuto buoni risultati.

Le accuse a Dino Salvoldi

Dino Salvoldi, ha detto l’atleta, avrebbe avuto comportamenti ambigui nei suoi confronti: «Diceva: “Lascia la porta della camera aperta”. E lui entrava in qualsiasi momento, che tu fossi vestita o no». Ha precisato, poi, che «da Salvoldi non è mai stata molestata»: «Le ragazze che hanno avuto rapporti con lui erano tutte consenzienti. Io sollevo la questione psicologica, non fisica. Certe cose non vanno bene a priori». E ancora: «Non si tratta di costrizioni. Sono molestie psicologiche, ti metteva in condizione di annullare te stessa».

Favoritismi e offese

Secondo Maila Andreotti, sarebbero state favorite le ragazze che avrebbero avuto rapporti sentimentali con il ct. E infine: «Puoi spronarmi, puoi correggere i miei errori anche in maniera severa, e io voglio un allenatore che mi dica quando sbaglio e perché – ha concluso l’atleta – Però certe offese, tipo “sei una cicciona, devi dimagrire”, “non vali niente”, non possono essere ammesse. Ha fatto di tutto per portarmi alla decisione di lasciare il ciclismo. L’avevo presa prima che scoppiasse questo putiferio». Ora la Andreotti fa l’ultimo anno di liceo, poi sogna di entrare in Polizia.

Foto in copertina: Albert Bò Garriga | Facebook

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