San Siro sotto la lente dei pm milanesi: sicurezza a rischio
Non c’è pace per lo stadio di San Siro. Dopo la presentazione congiunta di Inter e Milan del nuovo stadio che archivierà lo storico tempio del calcio meneghino, la procura di Milano ha avviato indagini per presunte violazioni delle normative in materia di sicurezza, con verifiche sui parapetti ma anche sugli scalini, soprattutto del terzo anello, dello stadio intitolato a Giuseppe Meazza.
Un fascicolo che a breve verrà iscritto con l’ipotesi di lesioni colpose oltre che per violazioni sulla sicurezza (sulla base di un decreto del 2008), aperto dopo quanto accaduto a un tifoso dell’Atalanta, lo scorso 1 ottobre, che è caduto nel “settore arancio” per quattro metri e se l’è cavata con alcune ferite.
Ieri, tra l’altro, il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Maura Ripamonti hanno effettuato un’ispezione allo stadio di San Siro per verificare l’altezza dei parapetti che risulterebbero troppo bassi, controllando il primo, il secondo e il terzo anello (qui accertamenti soprattutto sugli scalini).
Lo stadio, da quanto si è saputo, è stato ritenuto pericoloso in più punti, soprattutto per i parapetti. Gli inquirenti stanno studiando anche gli atti di un’inchiesta aperta già nel 2009, dopo la caduta di un altro tifoso, finita con un’archiviazione.
L’inchiesta, aperta sempre dalla procura di Milano nel 2009, era stata archiviata perché, malgrado una consulenza disposta dai pm avesse già individuato all’epoca criticità nei parapetti, in sostanza era stata attribuita maggiore responsabilità alla condotta pericolosa dell’ultrà che era caduto, rispetto a eventuali violazioni di normative sulla sicurezza.
Violazioni su cui, invece, si concentrano ora i nuovi accertamenti del pool “ambiente, salute, sicurezza, lavoro” guidato dall’aggiunto Siciliano. Ora, tra l’altro, gli inquirenti stanno attendendo, in particolare, tutti gli atti sull’episodio dell’ultima caduta di ottobre e anche i filmati delle telecamere interne dello stadio.