Il Papa vuol “congedare” il capo della Gendarmeria dopo l’ultimo scandalo finanziario in Vaticano
57 anni, da 13 al comando della Gendarmeria Vaticana, ex ufficiale Della Guardia di Finanza e del Sisde, Domenico Giani vive in Vaticano con la moglie. Sempre accanto al Papa, per la sua sicurezza, ora rischia di essere sostituito.
La vicenda che vede protagonista colui che, capo della Gendarmeria Vaticana dal 2006, ha gestito tutti i dossier più “caldi” della Santa Sede degli ultimi anni – da Vatileaks e il “corvo” passando per i casi di pedofilia e a quello, ancora avvolto dal mistero da 36 anni, di Emanuela Orlandi – viene ricostruito oggi sulle pagine del Corriere della Sera da Fiorenza Sarzanini.
La procedura
La procedura risulterebbe avviata. L’obiettivo è uno spostamento di Giani, per non farlo apparire come un licenziamento. Il comandante sta guidando le indagini anche sulle operazioni finanziarie condotte negli ultimi anni dagli uffici della Segreteria di Stato: nuove presunte irregolarità finanziarie che hanno portato alla sospensione di un monsignore e altre quattro persone. L’indagine riguarderebbe alcune compravendite di immobili dal valore di milioni di euro, in particolar modo sul mercato di Londra.
In relazione al nuovo scandalo all’ombra di San Pietro, L’Espresso nei giorni scorsi – ricostruisce oggi il Corriere – ha pubblicato una nota interna firmata proprio da Domenico Giani con le foto dei cinque, in stile “ricercati”, la comunicazione della loro «sospensione dal servizio» e il divieto di ingresso in Vaticano.
Una fuga di notizie che non è piaciuta a Papa Francesco. Certo, nessuno pensa che il leak venga da Giani, che oggi si dice «provato e amareggiato», ma al comandante viene imputata una omessa vigilanza sulla quale dovrà a breve si legge ancora sul Corriere, depositare una relazione e ricostruire l’accaduto.
In copertina Domenico Giani in Vaticano, 19 ottobre 2017. ANSA/Massimo Percossi
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