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La strigliata al M5s nel giorno della festa, siluro di Max Bugani ai malpancisti: «Ci siamo montati la testa»

12 Ottobre 2019 - 12:16 Redazione
«Ironia e amore sono i due pilastri della vita e del Movimento - scrive Bugani - ma se viene a mancare l’ironia scricchiola anche l’amore. Per questo non possiamo e non dobbiamo abbandonare l’ironia. Abbiamo combattuto ragazzi. Siamo pieni di cicatrici»

Nel giorno della festa grillina di Italia 5 stelle a Napoli, arriva la strigliata da parte un esponente storico come Massimo Bugani, da poco nominato capo dello staff del sindaco di Roma, Virginia Raggi. Proprio nei giorni delle celebrazioni per i 10 anni del Movimento cinque stelle, Bugani scrive un lungo post con cui rimprovera gli altri esponenti pentastellati di aver «perso l’umiltà» dei primi tempi. Un chiaro messaggio soprattutto per i “malpancisti”, a cominciare dalle ex ministre Barbara Lezzi e Giulia Grillo, che hanno scelto di non partecipare alla festa grillina di Napoli dopo la mancata conferma nel governo Conte bis.«Vi ricordate da dove siamo partiti? -scrive Bugani su Facebook – Vi ricordate chi eravamo? Vi ricordate l’emozione per il 3% in un comune e un consigliere eletto in comune? Il brivido vissuto? Davide contro Golia. Ora dobbiamo ammettere che ci siamo un pò montati la testa, un pochino sì, dai, vogliamo tutti fare i ministri. Persone che 10 anni fa avevano paura di fare il consigliere comunale, o il candidato sindaco del piccolo paesino, oggi vorrebbero fare i ministri. E se non diventano ministri si arrabbiano. Ragazzi, ci stiamo prendendo troppo sul serio. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Abbiamo smesso di ridere e perso molta ironia».

«Ironia e amore sono i due pilastri della vita e del Movimento – aggiunge – ma se viene a mancare l’ironia scricchiola anche l’amore. Per questo non possiamo e non dobbiamo abbandonare l’ironia. Abbiamo combattuto ragazzi. Siamo pieni di cicatrici». «Molti di noi hanno perso la moglie, il marito, il fratello, la sorella, alcuni amici, il posto di lavoro, litigato col padre, con la madre, col nonno. Per questa battaglia molti di noi hanno dato davvero tutto – prosegue Bugani- Non avevamo armi, non avevamo soldi, non avevamo esperienza. Calunniati, derisi, umiliati. Abbiamo combattuto con tutte le nostre forze per inseguire un sogno, per essere liberi, per fare del bene. Sicuramente non abbiamo fatto tutto quello che sognavamo di fare insieme a Beppe e Gianroberto, forse potevamo fare di più, ma abbiamo già fatto tante cose. Senza prendere fiato. Togliere i vitalizi e tagliare i parlamentari, mettere in galera i corrotti e dare un reddito di cittadinanza a chi aveva perso tutto, ci sembrano oggi cose normali solo perché noi ne parliamo da 15 anni, ma non c’e’ nulla di normale. È stata un’impresa titanica e l’abbiamo fatta noi. Uomini e donne semplici, persone comuni che si sono messe insieme. Tante persone. Tantissime. Provate a chiudere gli occhi e a ripensare al 2009, ricordatevi cosa facevate e chi c’era al governo (Berlusconi Frattini Maroni La Russa Scajola Alfano Tremonti). Ricordatevi che non avreste mai immaginato che ce l’avremmo fatta. Dobbiamo sentire dentro ogni giorno quel brivido, quella emozione, perché noi, che piaccia o no, al netto di tutti i nostri errori e dei nostri limiti, abbiamo vinto la nostra Champions League».

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