Le foto sbagliate che non dovete condividere per parlare degli attacchi della Turchia contro i curdi
Dopo il caso del bambino mostrato dalla comandante curda Dalbr Jomma Issa alla Camera dei Deputati, sui social ho riscontrato diverse foto associate sempre ai curdi e agli attacchi subiti dalla Turchia. Tra queste la seguente foto dove una bambina piange disperata a bordo di un mezzo dopo essere sopravvissuta a quello che sembra essere stato un bombardamento che ha colpito l’abitazione in cui si trovava:
Risulta strano che il 25 luglio 2019 la bambina veniva mostrata in un tweet per parlare dell’Afghanistan:
Taliban again targeted children and women today in Kabul and Nangarhar. Afghans will never forgive them for such brutality. They will soon pay the price for their barbaric acts. #ANDSF is there to revenge.
Troviamo la stessa foto pubblicata il 2 ottobre 2018 dalla pagina Facebook Islamische Weisheiten. Nel post non si parlava di una bambina curda, ma dello Yemen:
Sorge un problema perché, nella continua condivisione di scatti poi decontestualizzati, la foto venne pubblicata dall’account @maytham956 in un tweet del 4 luglio 2017 e questa volta si parla di Raqqa in Siria, luogo dove sono stati effettuati dei bombardamenti nell’estate di quell’anno contro l’ISIS da parte della coalizione formata da curdi e arabi e appoggiata dagli Stati Uniti:
A victim of the #US-led coalition airstrikes on #Raqqa #Syria. MSM will not report this cause she does not fit their propaganda
Il 9 luglio 2017 la pagina Facebook Raqqa is Being Slaughtered Silently pubblica la foto accanto a un’altra che raffigurerebbe la stessa bambina durante una festività.
Dall’account Twitter @Raqqa_SL troviamo un tweet del 9 luglio 2017 con il nome e l’età attribuita alla bambina, Sabah AlWadihi di 6 anni. Lo stesso account aveva pubblicato un’altra foto il 3 luglio 2017:
La foto delle armi al fosforo bianco
Insieme alla foto della bambina di cui abbiamo parlato circola anche quella di un bombardamento con armi al fosforo bianco che verrebbero usate dai turchi contro i curdi:
#KurdsBetrayedByTrump
Turkish occupying forces used a prohibited phosphorus facility in Sirikani in western Kurdistan
Ecco l’immagine nel dettaglio:
Troviamo la stessa scena nel video pubblicato il 5 giugno 2017 da EuroNews che riguardava i bombardamenti a Mosul, in Iraq.
La foto del bambino condivisa a Trump
Molte sono le immagine che sono state pubblicate in risposta ai tweet di Donald Trump per contestare le sue posizioni sulla questione turco-curda. Una di queste raffigura un bambino vittima presumibilmente di un bombardamento:
La foto venne pubblicata in un articolo del Telegraph, datato 4 ottobre 2012, in cui si parlava di Aleppo:
In un articolo del 2013 del sito Unitedexplanations.org troviamo la foto completa con la seguente descrizione:
A severely wounded child awaits medical treatment by the small staff of doctors in one of the city’s last standing hospitals, as President Bashar al-Assad’s army steps up its military campaign to regain control of the city.
L’articolo parla del premio assegnato da World Press Photo nel 2013. Nel sito Worldpressphoto.org troviamo tutte le informazioni relative allo scatto – datato 3 ottobre 2012 – del fotografo Sebastiano Tomada:
Aleppo, Syria
A wounded child awaits treatment in one of the few hospitals left standing in the northern Syrian city of Aleppo, in October.
Battle had been raging since July between government forces and insurgents of the Free Syrian Army (FSA) for control of the city. Medical centers treating casualties in rebel-held districts appear to have been specifically targeted by the military, forcing doctors to work from an undercover network of clinics and small field hospitals.
Anche in questo caso non si riscontrano attività da parte dei turchi nei confronti dei curdi.
La bambina con la tutina rossa
Lo stesso utente che aveva condiviso la foto del bambino di Aleppo a Trump, associandolo ai curdi, aveva pubblicato il 12 ottobre 2019 un’altra foto con una bambina con la tutina rossa che piangeva in mezzo a delle macerie:
Le due foto in coppia vengono condivise anche da altri utenti usando gli hashtag #SaveRojava, #Kurds e #NoFlyZoneRojava:
Troviamo la foto su GettyImages ed è stata scattata nel 2016 in Palestina. Ecco la descrizione della foto:
A Palestinian child cries as Palestinians salvage items from their home after it was demolished by Israeli bulldozers in the area of Musafir Jenbah, which includes several villages, in a disputed military zone south of the West Bank town of Hebron on February 2, 2016. Israeli forces demolished at least a dozen buildings in a disputed military zone in the southern West Bank, leaving a number of families homeless, authorities and residents said. Israel has carried out a long campaign to relocate the residents of the area, which was declared a military zone by the Israeli government in the 1970s. / AFP / HAZEM BADER (Photo credit should read HAZEM BADER/AFP/Getty Images)
La bambina portata in braccio dopo un bombardamento
Altre immagini vengono condivise con l’hashtag #KurdsBetrayedByTrump. Eccone una dove un uomo porta disperato in braccio una bambina in mezzo alle macerie:
This is on Trump’s pitch black soul now. And hundreds more. #KurdsBetrayedByTrump
La troviamo pubblicata nel 2016 da Polisblog per parlare di Aleppo, in Siria:
L’undici agosto 2016 la troviamo pubblicata in un articolo del The New York Times dove viene riportata la fonte: Thaer Mohammed dell’agenzia France-Presse pubblicata su Getty Images. Il luogo? Aleppo, Siria.
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