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Di Maio chiude Italia a 5 Stelle: «Non proponiamo un’alleanza con il Pd, ma patti civili»

13 Ottobre 2019 - 17:25 Redazione
Il M5S «sarà sempre l'ago della bilancia di ogni governo, saremo sempre in Parlamento, per noi è difficile tornare indietro»

«Quella umbra non è un’alleanza. Molti mi dicono ‘Luigi ma allora non possiamo parlare più male del Pd?’ E io dico ‘tu puoi farlo, ma sei sicuro che serva ancora parlare male degli altri?’. Noi non proponiamo alleanze regionali con il Pd, noi al massimo proporremo altri patti civili, per liberare le Regioni dalle correnti, dai partiti», dice il leader del M5S Luigi Di Maio chiudendo l’edizione di Italia 5 Stelle a Napoli, nel decennale del Movimento 5 Stelle.

Poco dopo l’inizio dell’intervento conclusivo del capo politico, Beppe Grillo, garante del Movimento, lascia la kermesse con la macchinetta “da campo da golf” usata in questi giorni alla Mostra d’Oltremare.

Il futuro del M5S

Sul palco tutti i big del Movimento e Davide Casaleggio, a mandare anche un saluto ad Alessandro Di Battista che a Napoli non è intervenuto per questioni famigliari.

Il M5S «sarà sempre l’ago della bilancia di ogni governo, saremo sempre in Parlamento, per noi è difficile tornare indietro», dice Di Maio. «Avervi ieri tutti sul palco è stata la migliore risposta alle scissioni di cui parlano i giornali».

Il capo politico grillino assicura che il Movimento 5 Stelle non resta al governo perché «costretto», ma «finché si possono fare le cose con i voti. Quando i voti in Parlamento non ci sono più possiamo anche andare a votare, c’è una legge elettorale operativa. Per carità, la legge elettorale va toccata» dopo la riforma sul taglio dei parlamentari «ma non deve essere uno strumento per restare obbligatoriamente al governo», dice Di Maio.

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Poi annuncia la riorganizzazione del partito: «Dal 12 ottobre all’11 novembre tutte le persone che vogliono far parte della nuova squadra dovranno presentare i loro progetti», dice Di Maio.

La riorganizzazione «non serve ai parlamentari, agli attivisti, o agli eletti, ma serve a una Regione come questa dove se c’è un problema un cittadino non sa con chi parlare del Movimento». Dopo la valutazione delle candidature, «a dicembre si voterà» per la riorganizzazione nazionale e regionale del Movimento.

La politica di governo

«Sul carcere ai grandi evasori, vedrete che diranno che vogliamo mandarli tutti in galera», dice dal palco. «Quando qualcosa non va bene utilizzano sempre lo strumento del terrorizzare: ma se uno ha emesso fatture false per oltre 100mila euro do una multa di 40-50 mila euro lui sta sempre in attivo, se evade per un milione di euro ancora di più. Non si dica che è una misura contro i commercianti: possiamo colpire i grandi evasori con due modi, il primo è la galera il secondo è la confisca, ‘ovvero mi prendo ciò che hai preso’».

E annuncia : «Il superticket è una delle nostre battaglie, nella legge di bilancio, a inizio 2020 o al massimo entro la metà del 2020 deve sparire per le famiglie».

La Turchia

«Non abbiamo scoperto oggi che ci sono le guerre. Ma se veramente c’è una nuova Commissione europea e una nuova Unione che sta nascendo, deve essere in grado di farsi rispettare e far rispettare la vita umana». Così esordisce il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio nel suo discorso .

«L’azione che sta portando avanti la Turchia è inaccettabile per i valori dell’Unione», dice il ministro degli Esteri, che annuncia un bilaterale domani mattina con il suo omologo francese. «Questo massacro che sta avvenendo tra Turchia e Siria ha visto la morte di un’attivista cui vorrei dedicare un grande applauso». Di Maio si riferisce alla segretaria generale del partito per il Futuro della Siria, Havrin Khalaf, rimasta uccisa nell’autobomba esplosa ieri a Qamishli, città curda presa di mira sia dall’Isis, che ha rivendicato l’attentato, sia dal fuoco turco.

«Domani mattina alle 6 parto per il Consiglio europeo dei ministri degli Affari Esteri. Saremo categorici: la Turchia deve cessare questa azione militare. L’Europa lo deve chiedere a una sola voce. E come Italia chiederemo di bloccare per tutti e 28 i Paesi la vendita di armamenti alla Turchia. Dobbiamo riflettere su quali sono le armi che stanno vendendo e a quali paesi», dice il grillino.

«Quando parliamo di immigrazione spesso affrontiamo l’ultimo miglio. Senza affrontare il fatto che queste persone partono da Paesi dove o c’è una multinazionale che depreda risorse o uno stato europeo che vende armi».

In copertina il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, nel villaggio allestito alla mostra Otremare di Napoli per chiudere la kermesse per i 10 anni dalla fondazione del Movimento 5 stelle, 13 ottobre 2019/Instagram

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