Premio Nobel dell’Economia a Banerjee, Duflo e Kremer per «l’impegno nell’alleviare la povertà globale»
L’importante appuntamento della cerimonia dell’assegnazione dei premi Nobel arriva, come ogni anno, con una carica di sorpresa.
Quest’anno il prestigioso titolo assegnato dalla fondazione Nobel (non previsto dal testamento di Alfred Nobel ma previsto dal 1969) è andato a tre professori universitari, tutti di caratura internazionale: Abhijit Banerjee, Esther Duflo e Michael Kremer.
Nel motivare il premio il comitato ha spiegato: «I vincitori di quest’anno hanno introdotto un nuovo approccio per ottenere risposte affidabili sui modi migliori per combattere la povertà globale. In breve, si tratta di dividere la questione in domande più piccole e più gestibili – ad esempio, gli interventi più efficaci per migliorare i risultati educativi o la salute dei bambini. Hanno dimostrato che queste domande più piccole e più precise trovano spesso la risposta migliore attraverso esperimenti attentamente progettati tra le persone più colpite.
- A metà degli anni ’90, Michael Kremer e i suoi colleghi hanno dimostrato l’efficacia di questo approccio, utilizzando esperimenti sul campo per testare una serie di interventi che potrebbero migliorare i risultati scolastici nel Kenya occidentale.
- Abhijit Banerjee ed Esther Duflo, spesso con Michael Kremer, hanno presto condotto studi simili su altri temi e in altri paesi. I loro metodi di ricerca sperimentale dominano ora interamente l’economia dello sviluppo».
Nello scegliere i tre economisti internazionali, come coloro che hanno «tentato un approccio sperimentale nel ridurre la povertà globale», il comitato che assegna il premio (che include la banca centrale di Svezia) sembra aver voluto dare un segnale collegato alla crisi economica globale.
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