Vertice tra i ministri degli esteri Ue, Italia e Francia: «Ue parli con una voce sola». Di Maio: «Blocco europeo delle armi ad Ankara»
«Italia e Francia sollecitano la Turchia a cessare subito le operazioni militari nel nord est della Siria, condannandole. È cruciale che l’Ue mantenga una posizione unita sulla Siria e parli con una voce sola»: è il messaggio che il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e il suo omologo francese, Jean-Yves Le Drian, hanno condiviso in una bilaterale prima dell’inizio del Consiglio Esteri dell’Ue a Lussemburgo, secondo quanto riportano fonti ufficiali.
Oggi 14 ottobre, i ministri degli Esteri europei si incontreranno per un vertice che anticiperà quello di giovedì 17: gli argomenti sul tavolo sono lo stop all’export delle armi in Turchia (già avviato da Paesi Bassi, Svezia, Danimarca, Germania e Francia) e la questione dei rifugiati.
Le stesse fonti aggiungono che le operazioni in Turchia rischiano di mettere a repentaglio i progressi ottenuti dalla coalizione globale per sconfiggere il Daesh, in cui l’Italia sta partecipando attivamente. Inoltre minano ulteriormente la possibilità di una soluzione politica alla crisi, aumentando in questo modo le sofferenze dei civili e mettendo a rischio i risultati ottenuti nel campo umanitario nella Siria nord orientale. L’Italia e la Francia rimangono convinte – si conclude – che non ci sia alternativa alla soluzione politica in Siria.
«Appena arrivato in Lussemburgo»: Di Maio scrive su Facebook che chiederà «al Consiglio Affari Esteri dell’Ue a nome dell’Italia di assumere ogni misura possibile affinché la Turchia fermi la sua offensiva in Siria contro il popolo curdo, incluso un blocco europeo dell’export di armi verso Ankara». «Non possiamo accettare altre vittime innocenti. Non possiamo accettare altro sangue, né ricatti sui migranti – ha scritto Di Maio – Non può essere militare la risposta alla crisi in corso».
A dare man forte a Di Maio arriva anche il premier Giuseppe Conte: «Non è vero che l’Italia è rimasta indietro» sull’embargo alle armi alla Turchia. L’Italia è «capofila di una decisione forte dell’Ue sul tema, ma deve essere unitaria, altrimenti non è efficace. Se siamo capofila di una simile decisione non vuol dire mica che vogliamo vendere armi a Ankara», dice il premier, interpellato dai cronisti ad Avellino.
«Penso che la posizione di tutti gli Stati membri sia che non vogliamo sostenere le operazioni militari della Turchia nel nord-est della Siria e che non possiamo fornire le armi per questo. Tuttavia è importante proseguire nel dialogo» con Ankara in modo «da avere influenza su di loro, perché se questo non dovesse funzionare, dovremo pensare ad altre misure», dice il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas entrando al Consiglio Ue.
«L’embargo delle armi» alla Turchia «mi sembra scontato. Sarebbe assurdo se non ci fosse un provvedimento di questo genere», dice il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, a margine di un convegno alla Casa della Carità di Milano. «Dobbiamo passare a delle sanzioni molto concrete. Spero che oggi il Consiglio europeo dei ministri degli Esteri prenda delle decisioni in questo senso».
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In copertina Luigi Di Maio arriva al vertice in Lussemburgo/Facebook.