Manovra, vertice di maggioranza a Palazzo Chigi per trovare un accordo
Dopo un fallimentare vertice notturno che si è tenuto domenica e il Consiglio dei ministri saltato ieri, 14 ottobre, Giuseppe Conte ci riprova e alle 11 convoca un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi per trovare la quadra sulla manovra. Il quadro è più o meno lo stesso: i renziani vogliono abolire Quota 100, il Movimento 5 Stelle dice di no e vuole a tutti i costi il salario minimo.
Lo scontro
«Non si può sempre dire di no, mi rivolgo a tutti». Salvini, agosto 2019? No, a dirlo è Giuseppe Conte, a poche ore alla scadenza dell’invio all’Ue del documento programmatico di bilancio mentre il governo giallorosso continua a litigare sui numeri.
Uno scontro che rafforza a sorpresa l’asse Pd-Italia Viva. «Per noi è irrinunciabile l’aumento degli stipendi grazie alla riduzione delle tasse. Poi niente aumento Iva, eliminazione superticket, asili nido gratuiti, fondo famiglie, piano casa, lotta all’evasione, più investimenti dei comuni, green economy. Le idee Pd sono nella legge di bilancio», twitta in serata Dario Franceschini, ri-twitatto a sua volta da Nicola Zingaretti.
Per noi irrinunciabile l’aumento degli stipendi grazie alla riduzione delle tasse.Poi niente aumento Iva, eliminazione superticket, asili nido gratuiti, fondo famiglie,piano casa, lotta all’evasione,più investimenti dei comuni,green economy.Le idee Pd sono nella legge di bilancio
— Dario Franceschini (@dariofrance) October 14, 2019
Inizia così la “guerra delle veline” che fa tornare in mente gli scontri tra M5s e Lega nel governo gialloverde: “fonti Pd” contro “fonti M5s”. Il Partito Democratico è per una rimodulazione, una mossa meno drastica di quella di Italia Viva che vorrebbe tagliare del tutto la riforma pensionistica.
Altro terreno di scontro è il taglio del cuneo fiscale, il Pd vuole aumentare le risorse, portandole a 3 miliardi, che il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri avrebbe già individuato. Di Maio vorrebbe fare qualche concessione in più alle imprese in cambio dell’introduzione del salario minimo.
Intanto a suon di slogan e bandierine, non è del tutto chiaro cosa è fuori dalla manovra e cosa resta. Sembrerebbero confermati: ecobonus, plastic tax, bonus figli, incentivi per chi paga con la carta di credito e la lotteria degli scontrini.
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