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Chi ha vinto il duello in tv? Tutte e due i Mattei, a scapito degli assenti

16 Ottobre 2019 - 01:48 Enrico Mentana
L'assimetria: uno i voti li ha già, e deve solo cementarli e conservarli. L'altro li ha avuti, e solo ora sta tornando, per provare a riconquistarne almeno una parte.

L’impressione più forte, al termine del confronto RenziSalvini, è che sia stato uno spettacolare scontro di personalismi, di ego, di opposti “quando c’ero io”, di “lui è peggio di me”. Un duello godibile, ma volutamente giocato senza nessun disegno riformatore, senza nessuna promessa di battaglia futura.

È come se l’estate dei tradimenti e delle incoerenze, in cui tutti hanno fatto il contrario di quel che avevano solennemente proclamato, avesse piallato ogni velleità di narrazione della realtà e di come cambiarla. C’entra forse anche l’asimmetria dei due Mattei: l’uno leader della forza numericamente maggiore del paese, e capo dell’opposizione, e l’altro che è insieme l’esponente di maggior personalità, ma anche quello più destabilizzante e di minor peso parlamentare della nuova maggioranza.

Una asimmetria che si traduceva in un atteggiamento diverso: Renzi attaccava guardando Salvini, e cercava la stoccata vincente, incalzandolo con addebiti e argomenti, a fissare un’immagine di superiore competenza. Mentre invece Salvini guardava al pubblico, cercando la telecamera, come in un continuo “a parte” teatrale, fatto di espressioni e soprattutto di sospiri, udibili anche fuori campo, a far intendere “sopportiamo anche questa, tanto voi che mi avete votato sapete che ho ragione”.

Ridotta all’osso, questa era la differenza tra i due: che uno i voti li ha già, e deve solo cementarli e conservarli. L’altro li ha avuti, e solo ora sta tornando, per provare a riconquistarne almeno una parte. Nessun elettore dell’uno può essere tentato dall’altro, e in questo è stato un duello senza rischi diretti e con il vantaggio per entrambi di polarizzare i consensi, a scapito degli assenti: non a caso in un’ora e mezzo di botta e risposta i nomi di Zingaretti e Meloni praticamente non sono mai stati fatti…

PS: l’arbitro Vespa ha lasciato giocare e ha fischiato pochissimo, ed è stata una scelta vincente.

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