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Il Consiglio dei ministri approva «salvo intese» la Manovra da 31 miliardi

16 Ottobre 2019 - 06:00 Redazione
Gualtieri Conte
Gualtieri Conte
Il Cdm ha fatto sapere all'alba di aver approvato la legge di Bilancio 2020 e il decreto fiscale collegato alla Manovra

Nel 2020 non si toccherà l’anticipo pensionistico di Quota 100 e saranno tagliate le tasse per i lavoratori (ma non per le imprese). Questi i cardini del documento programmatico di bilancio inviato (poco prima della mezzanotte) alla Commissione europea e all’Eurogruppo, che accontenta sia Luigi Di Maio che Nicola Zingaretti. Lo schema di base della prossima manovra economica non prevede l’aumento dell’Iva, pre-requisito per la nascita e la tenuta del governo giallorosso, e il deficit al 2,2 per cento.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha spiegato agli azionisti di maggioranza di volersi intestare la lotta all’evasione fiscale e ha lanciato un patto con gli italiani. Un superbonus da tre miliardi, da destinare ai contribuenti che paghino con carte di credito o bancomat potrebbe fare ingresso nella legge di bilancio, per dare una spinta alla lotta all’evasione fiscale. Mentre l’inasprimento delle pene per i grandi evasori non è stato inserito per il momento nel decreto fiscale, come invece avrebbe voluto il Movimento 5 Stelle.

Nel consiglio dei Ministri durato tutta la notte sono stati approvati «salvo intese» anche la legge di bilancio e il decreto fiscale collegato: due temi inizialmente rinviati, per mancanza di accordo politico dopo le tensioni sul tetto all’utilizzo del contante e all’inasprimento delle pene per gli evasori. L’accelerazione è avvenuta dopo una riunione serale tra il presidente del Consiglio Conte e i capi delegazione della maggioranza: per il Movimento 5 Stelle al posto di Luigi Di Maio (partito per Washington) c’era il ministro Riccardo Fraccaro.

Sul tetto all’uso del contante, ultimo scontro nella maggioranza a ridosso del consiglio dei Ministri, manca ancora un accordo definitivo: al momento è stato fissato a 1000 euro. I renziani che avevano difeso l’attuale limite (3mila euro, introdotto proprio dal governo Renzi nel 2015) non dovrebbero impuntarsi sul tema. L’ex segretario Pd lo lascia intendere nello studio di Bruno Vespa, mentre Matteo Salvini si augura addirittura l’abolizione del tetto all’uso del contante. Ci sarà poi una multa per i commercianti che rifiutano il bancomat: 30 euro più il 4% del valore della transazione.

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