Hong Kong, leader protesta aggredito a martellate. La governatrice Lam: «Non tollereremo richieste di indipendenza»
Uno dei leader della protesta pro-democrazia a Hong Kong è stato aggredito selvaggiamente per strada da ignoti, che lo hanno preso a martellate. Il giovane, che sanguinava copiosamente da una ferita alla testa, è stato ricoverato all’ospedale Kwong Wah. Lo ha riferito il Civil Human Rights Front (Chrf), precisando che Jimmy Sham è stato aggredito da 4-5 persone armate di martelli nel distretto di Mongkok.
Le foto diffuse online mostrano Sham con una maglietta rossa steso per terra in una pozza di sangue. «Non è difficile legare questo incidente a un terrore politico in espansione al fine di minacciare e inibire il legittimo esercizio dei diritti naturali e legali», ha commentato il Chrf, alla luce dei quattro mesi di violenti proteste che scuotono l’ex colonia britannica.
Lam: Richieste di indipendenza non saranno tollerate
Intanto poche ore prima dell’accaduto la governatrice di Hong Kong, Carrie Lam, aveva difeso il modello «un Paese, due sistemi» con cui Pechino regola il rapporto con l’ex colonia britannica, ritornata alla Cina nel 1997 come Regione amministrativa speciale, ribadendo che non verranno tollerate le richieste di indipendenza.
«Ritengo che finché aderiremo al modello ‘un Paese, due sistemi’ saremo in grado di uscire dall’impass attuale», ha scandito Lam, ma «qualsiasi azione che punti all’indipendenza di Hong Kong e minacci la sovranità, la sicurezza e gli interessi di sviluppo nazionali non sarà tollerata».
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