L’Uomo di Vitruvio «può partire»: il Tar del Veneto dice sì al prestito con la Francia
Se prendete una moneta da 1 euro, non potete fare a meno di non imbattervi nella rappresentazione in scala dell’Uomo vitruviano, celebre disegno a penna di Leonardo da Vinci, divenuto poi un’opera d’arte, che simboleggia il perfetto equilibrio tra il cielo e la terra, tra il divino e l’uomo.
La premessa che è d’obbligo per richiamare alla mente quel disegno, porta alla notizia di oggi, 16 ottobre, secondo cui il Tar del Veneto ha respinto il ricorso dell’Italia contro il prestito alla Francia dell’Uomo vitruviano, attualmente custodito a Venezia alle gallerie dell’accademia.
L’opera «può» quindi «partire» per andare in trasferta dai cugini d’oltralpe, ed essere esposta al Louvre di Parigi. Secondo i giudici amministrativi, infatti, «il ricorso di Italia Nostra contro il prestito non presenta sufficienti elementi di fondatezza».
Il Mibact, inoltre, non è incompetente perché intervenuto «in un momento in cui le attività istruttorie, concernenti l’individuazione dell’opera oggetto del prestito da parte degli organi competenti, si erano già concluse» e il memorandum tra i ministeri italiani e francesi «non costituisce di per sé un vincolo per l’azione amministrativa».
Tra le motivazioni presentate dal Tar, si fa inoltre riferimento al fatto che già in passato sono state oggetto di prestito all’estero altre opere tra cui La Tempesta di Giorgione, Visioni dell’aldilà di Bosch e il disegno di Michelangelo La caduta di Fetonte.
La decisione di prestare l’Uomo vitruviano di Leonardo al Louvre è nata da un accordo con la Francia in occasione del 500esimo anniversario di Leonardo e Raffaello.
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