Di Maio insiste sul carcere per i grandi evasori. Ma tetto al contante «non sia regalo alle banche o alle multinazionali» – Il video
Con un post su Facebook il capo politico del Movimento 5 Stelle torna sul tema del carcere per i grandi evasori: «C’è un capitolo, fondamentale, che è la lotta all’evasione. Su questo fronte le teorie sono diverse, ma i fatti – scrive Luigi Di Maio – ci dicono che fino ad oggi abbiamo visto uno Stato fare sempre il forte con i deboli e il debole con forti. Bisogna alzare la voce, farsi sentire ed essere duri, andando oltre le consuete multe di circostanza e introducendo il carcere. Ecco, il carcere ai grandi evasori: per noi questo è un punto fermo, irrinunciabile»
A proposito degli strumenti da adottare nella manovra per combattere l’evasione fiscale, Di Maio chiarisce la posizione del Movimento sui disincentivi all’uso del contante: «Ogni strumento utile a combattere l’evasione fiscale è ben accetto. Va bene il pos, va bene il tetto al contante, va bene tutto, però lasciatemi dire che ogni misura va adeguata alle peculiarità dell’economia italiana, al nostro tessuto economico-commerciale. Le cose vanno fatte con intelligenza e senza lasciarsi andare in slogan o campagne mediatiche».
«In Italia bisogna combattere contro la grande evasione, non contro il commerciante. Io non accetto che si criminalizzino certe categorie. Prima della multa sul Pos bisogna abbassare le commissioni delle banche» ha detto il ministro.
In diretta Facebook da Washington, dove è in visita di Stato con il presidente Sergio Mattarella, ha aggiunto: «Un altro strumento da introdurre nella lotta all’evasione fiscale è la confisca per sproporzione. Cioè, quando si becca un grande evasore, uno che fa fatture false oltre i 100 mila euro, gli si confisca quello che ha non solo per l’ammontare di quanto ha evaso ma anche un po’ di più, così ha qualcosa da perdere un po’ di più rispetto a quello che ha evaso e su cui non ha pagato le tasse».
E ancora: «È inutile che si terrorizzi il cittadino perché per fare fatture false oltre i 100 mila euro ci vuole una certa ingegneria dell’evasione, incoscienza e spregiudicatezza».
Infine, a proposito delle multe per i commercianti che non accettano il pagamento con carta di credito, ha dichiarato: «Se noi mettiamo una multa da 30 euro per chi non accetta la carta di credito, noi ci ritroveremmo con situazioni in cui magari il commerciante preferisce pagare la multa rispetto alle commissioni che deve pagare ogni volta che il cliente paga con la carta di credito. Quindi prima di tutto ci vuole un accordo con le banche per abbassare i costi dei pagamenti sia dal lato degli utenti che dal lato dell’esercente».
Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
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