BookTube, lo YouTube dei libri che apre le porte del digitale alla letteratura
Nella fauna numerosissima di YouTube sono spuntati anche loro – gli amanti dei libri. BookTube è il nome non ufficiale dato a una collezione di vlog inerenti alla lettura. I video ospitano recensioni, consigli, fanfiction e tutto ciò che è legato alla passione per la letteratura.
La maggioranza dei BookTubers si occupa di letteratura per giovani adulti, ma ci sono anche canali dedicati a generi specifici: grandi classici, fantascienza, libri per bambini, fumetti e saggistica.
Hanno un vocabolario comune, sia come narrazione video che come effettivo modo di esprimersi. Alcuni temi ricorrenti sono i Bookshelf tours, video nei quali i BookTuber mostrano i libri che conservano sugli scaffali delle loro librerie; i video TBR (to be read), una lista di titoli da affrontare nel futuro prossimo; i Tag videos, nelle quali si scambiano una serie di domande e sfide con altri BookTubers; e poi interviste, collaborazioni, discussioni…
Nello slang si sono sedimentati termini come Bookternet – tutto l’internet dedicato alla lettura, compresi podcast, canali Instagram, siti come goodreads e Reblog Bookclub so tumblr; Book Swag, ovvero l’insieme di merchandising legato al libro che non è direttamente un volume stampato; Ship e Shipping, l’azione di sostenere una relazione romantica tra due personaggi di finzione.
Al di là dell’interesse culturale, è evidente che pure i BookTuber devono fare attenzione all’algoritmo YouTube: la grafica delle copertine dei video, la loro durata, le metodologie nella creazione e la promozione del contenuto sono identiche al resto dei video più popolari sulla piattaforma. Non a caso, YouTube ha scelto di creare un Original intitolato proprio BookTube, che ha ospitato Michelle Obama nella sua puntata pilota.
Questa omologazione si riflette però nel contenuto, cosa che sta impensierendo sempre di più alcuni membri della comunità – in particolare il rischio di diventare uno strumento consumeristico, o semplicemente superficiale, come commenta la BookTuber Sarai Talks Books «Siamo troppo preoccupati dalle view, dal numero dei nostri subscriber, dal fatto che non siamo leggendo abbastanza»… In altre parole, c’è il rischio che questi video diventino Vlog come gli altri, non più un mezzo per promuovere la letteratura.
Tra i problemi della comunità anche la scarsa rappresentazione di user – e di conseguenza autori – della comunità nera, asiatica e latina. La discussione per ora si concentra quasi esclusivamente tra i BookTuber di lingua inglese, che stanno condividendo testimonianze e strategie per evitare che la loro comunità rimanga a maggioranza bianca.
E in Italia? Dominano le donne, come dimostrano le liste di portali dedicati al libro: per esempio Ilenia Zodiaco, lettrice e nuotatrice che parla di libri a 45 mila iscritti, o Leda Muraro con il suo canale LepaginediLeda; ma c’è spazio anche per i punti di vista maschili, come quello di Matteo Fumagalli e Andrea Pennywise, che ha legato BookTube al più classico dei blogging.
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