Napoli, riecco Milik: doppietta e Verona steso (2-0). Gli azzurri tallonano l’Atalanta
Ha scelto ancora Verona, Arkadiusz Milik, per rompere la maledizione e tornare al gol. Ne fa due al San Paolo contro l’Hellas il polacco, che si sblocca dopo un digiuno che durava in campionato dallo scorso 14 aprile (gol a Verona, ma contro il Chievo). Una rete per tempo e Milik regala al Napoli tre punti d’oro che permettono agli azzurri di portarsi a -1 dall’Atalanta, terza e bloccata clamorosamente in rimonta dalla Lazio nel primo anticipo dell’ottava gioranta di campionato. Per il Verona tanti applausi, un gran primo tempo, ma zero punti.
Primo tempo gialloblù
Il Verona è la migliore delle neopromosse, per risultati e gioco. E nei primi 45′ del San Paolo arriva l’ennesima dimostrazione. La pressione a tutto campo dei gialloblù va ben oltre la logica difensiva. E, a fine frazione, l’Hellas tirerà addirittura 13 volte verso la porta di Meret. Una inversione totale dei ruoli rispetto a ipotesi della vigilia e rapporti di forza in campo.
Il Verona, che va vicinissimo al vantaggio al 18′ (doppio miracolo di Meret su Lazovic e Stepinski), deve però cedere di fronte alla genialità di Fabian Ruiz (assist) e al ritorno al gol di Milik, che al 37′ scaccia la crisi e segna, anticipando i centrali scaligeri, il suo primo gol stagionale.
Il minimo sindacale per un Napoli schierato 4-4-2 con Younes esterno sinistro e Insigne (attaccato da Adl in settimana) punta al fianco del polacco.
Doppietta Milik. Palo Mertens
Nella ripresa la squadra di Juric mantiene l’ordine, ma la pressione scema. Come la condizione fisica. E allora può emergere, anche da fermo, la superiorità tecnica del Napoli. Al 67′ Milik si avventa come un falco su una punizione bomba di Insigne e fa 2-0. Prima di uscire al minuto 80 con standing ovation.
Entra Llorente, che dopo due minuti costringe Silvestri a un miracolo su colpo di testa. Arriva Mertens, botta: palo interno. Il belga resta a un gol da Maradona. Il legno trema ancora. Il Napoli, che nel finale rischia due volte con Tutino e Rrahmani, ha ancora ampi margini di crescita. Il giocattolo non gira alla perfezione. Ma ha ritrovato il suo bomber. E per Ancelotti, dopo 262′ di black out offensivo, è una buona notizia.
Foto di copertina Ansa