Governo, Zingaretti: «Nessuno metta bandierine sulle proprie identità, gli italiani non sono coglioni»
«Ero il più scettico sul governo ma ora bisogna essere coerenti. Noi saremo molto responsabili. Diciamo ai nostri alleati: si può andare avanti ma nessuno continui o rincominci a mettere le bandierine sulle proprie identità perché di questo gli italiani sono stanchi», queste le parole del segretario del Pd Nicola Zingaretti, ospite della trasmissione di La7 Non è l’arena, a proposito della manovra e del destino del governo.
«Questo è un popolo molto paziente – ha proseguito Zingaretti – abbiamo fatto delle promesse ma gli italiani non sono coglioni e quindi ora bisogna mantenere e rispettare gli accordi perché altrimenti si arrabbiano e giustamente ci sarebbe una rivolta».
Sul futuro del governo
«Se qualcuno fa il furbo, lo dico io, l’interesse di andare avanti viene meno. Io mi sono preso degli impegni, voglio fare il garante e non accetto il gioco di chi la spara più grande», ha detto risoluto il segretario del Pd. «Gli italiani puniranno chi pensa solo a se stesso e non al Paese», ha sottolineato.
E ancora: «Se diventa un gioco politico quello di logorare la possibilità di cambiare l’Italia viene meno il motivo stesso per continuare ad andare avanti. In un governo solo per occupare le poltrone non ci rimango».
La proposta contro la burocrazia
«Porteremo avanti un piano che non è nel programma, si chiamerà “Italia semplice”». Il segretario dem ha annunciato dunque la volontà di intraprendere una battaglia contro la burocrazia e l’affastellamento di leggi. «Meno legge e più controlli per chi fa il furbo e aggira le leggi».
L’affondo a Salvini
Il leader della Lega Matteo Salvini «è sicuramente il miglior d’Italia a raccontare i problemi degli italiani ma in 15 mesi abbiamo visto che è il peggiore a trovare soluzioni».
La stretta di mano con Salvini
Al termine dell’intervista, il conduttore Massimo Giletti è riuscito a ottenere da Zingaretti una stretta di mano con il leader della Lega che – di lì a poco – avrebbe occupato la stessa poltrona di intervistato. «Con Salvini ci siamo sempre detti la verità – ha detto il segretario del Pd – avversari su tutto ma con lealtà». Poi la promessa di un confronto tv in una delle prossime puntate.
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