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Salvini rottama il centrodestra e decide (da solo) il nuovo nome: «È nata la Coalizione degli italiani»

21 Ottobre 2019 - 08:41 Redazione
In un'intervista al "Corriere della Sera" il leader della Lega traccia il futuro del suo partito e dei suoi alleati. Il primo test sarà l'Umbria

«Da una parte c’è chi dipende dagli umori di Parigi, Berlino e Bruxelles. Dall’altra ci siamo noi». Dopo l’evento in piazza S. Giovanni che ha visto sullo stesso palco Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Cambiamo, Matteo Salvini ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui traccia la rotta delle forze politiche appartenenti all’area di centro destra.

«Sabato è stata una di quelle date che cambiano un’epoca. È davvero nata la Coalizione degli italiani». Il palco di piazza S. Giovanni ha lanciato quindi quello che dovrebbe essere un nuovo progetto, diverso da quello che nel 1994 ha esordito con Forza Italia: «Il centrodestra era nel 1994, oggi siamo nel 2019. Ci saranno diverse novità, da Toti ad altre formazioni dell’area laica, liberale e socialista che credo vedremo già in Emilia Romagna»

La tenuta del governo giallo rosso

Il tema su cui torna a battere Salvini è la legittimità del governo giallorosso: «La maggioranza degli italiani era quella in piazza. Sfido chiunque nella maggioranza a replicare la nostra manifestazione». E poi lancia il suo pronostico sulla durata di questa coalzione: «Cadranno, cadranno… dopo un mese sono già agli ultimatum, Di Maio e Renzi stanno già preparando la buonuscita per “Giuseppi”».

E ancora: «Io vedo che dopo due mesi Di Maio attacca Conte, Renzi attacca Zingaretti e Zingaretti si attacca al tram. A me non fa piacere, perché in ballo ci sono le partite Iva, Quota 100, i conti correnti… stanno scherzando con la vita degli italiani».

L’Umbria, l’esordio della coalizione Pd – M5s alle regionali

Il 27 ottobre è previsto il primo appuntamento alle urne dopo la nascita del nuovo governo: le elezioni regionali in Umbria. Qui la coalzione giallo rossa si presenta unita con il candidato Vinecenzo Bianconi, l’alfiere scelto per contrastare Donatella Tesei, senatrice della Lega sostenuta anche da Forza Italia, Fratelli d’Italia e due liste civiche.

«Devo dire che Conte si è rivelato per… quello che è. Lui pensa a pettinarsi. Quando ha detto che il voto umbro non è così rilevante perché l’Umbria ha gli abitanti della Provincia di Lecce… Una cosa squallia. L’Umbria è dove la sinistra ha governato per 50 anni e dove oggi esordisce l’alleanza Pd-M5S. Secondo me sarà molto interessante».

E poi, appena sarà iniziato il 2020, ci saranno altri due obiettivi in agenda: «A gennaio si vota in Emilia-Romagna e in Calabria. Per il 14 novembre, abbiamo già chiesto il palazzetto di Bologna. E in Calabria si può vincere; chiediamo solo agli amici di FI di indicare una candidatura che non abbia indagini o processi in corso. Giusto per distinguerci dalla sinistra…».

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