Di Maio: «Per il Movimento il carcere per grandi evasori è una questione culturale»
«In questi giorni come M5s non abbiamo voluto fare polemica» afferma il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ma sul carcere ai grandi evasori, spiega, era necessario dare un segnale culturale. «Dalla fondazione del Movimento 5 Stelle sosteniamo che l’evasione non si combatte con uno Stato che si mette in una posizione di forte con i deboli e di debole con i forti» afferma il leader politico del Movimento 5 Stelle in un messaggio video pubblicato sul suo profilo Facebook.
«Il M5s non si poteva permettere di portare avanti misure, magari anche giuste, sui piccoli e poi rinunciare a perseguire i grandi, gli intoccabili» ha ripetuto. «Ieri abbiamo ottenuto che lo Stato tocchi gli intoccabili, che inizi a prendere i pesci grossi» ha aggiunto.
Poi ha spiegato che cosa si intende per «confisca per sproporzione», altra misura inserita nel decreto fiscale, «Se uno evade e fa fatture false per 100.000 euro e più in Italia ora non riceve più una multa inferiore a quanto evaso come prima, ma viene condannato al carcere o a un’ammenda superiore alla somma evasa».
Il capo della Farnesina spiega che il decreto fiscale diventerà immediatamente legge ma che verrà prorogata la multa ai negozianti che non hanno il pos. Spiega che nei primi sei mesi del 2020 si occuperà di ridurre i costi delle carte di debito e credito e delle transazioni elettroniche, per poi eventualmente introdurre la misura.
Sulle partita Iva che fatturano sotto il 65.000 euro Di Maio ha poi affermato che sta ancora lavorando sulla misura ma ha rassicurato i giovani commercianti e imprenditori che il regime forfettario delle tasse al 15% non verrà revocato.
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