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Norma “salva ostelli”: «Nessuno lo dice, ma hanno votato tutti a favore in Commissione»

23 Ottobre 2019 - 20:50 Felice Florio
Escono nuovi dettagli sulla polemica che ha coinvolto la viceministra 5 Stelle Laura Castelli: «I problemi dell'Aig sono nati quando il Coni ha tolto l'ostello di Roma»

La polemica sta investendo il Movimento 5 stelle: l’emendamento per salvare l’Aig, l’Associazione italiana alberghi per la gioventù, ha sollevato dubbi su un eventuale conflitto di interessi, tanto avversato dal Movimento nato proprio in contrasto – a suo dire – al modo clientelare di fare politica. «In realtà quella dell’Aig è una questione che stiamo seguendo dall’estate 2018, prima della legge di Bilancio dell’anno scorso – spiega a Open il portavoce del senatore 5 Stelle Gabriele Lanzi -. La Commissione X Industria del Senato ha ricevuto Carmelo Lentino oltre un anno fa».

Stiamo parlando della ribattezzata norma “salva ostelli”, un emendamento che, il 22 ottobre, è stato proposto da cinque senatori del Movimento. Si tratta di un provvedimento, elaborato con la regia di Laura Castelli, viceministra dell’Economia del governo Conte Due, per salvare l’associazione che gestisce numerose strutture ricettive su tutto il territorio nazionale. L’emendamento, bloccato dallo stesso governo il giorno seguente, il 23 ottobre, avrebbe convertito l’associazione in un ente pubblico.

Ed è qui che entra in gioco la figura di Carmelo Lentino, presidente dell’Aig dal lontano 2012. Qualche mese fa, Lentino è diventato il portavoce proprio della viceministra Laura Castelli. «Ma nessuno racconta che prima che si arrivasse alla polemica di questi giorni – ribadisce il portavoce di Lanzi -, l’emendamento è stato votato all’unanimità da maggioranza e opposizione in Commissione X e in Commissione XI del Senato. Lì tutte le forze politiche erano d’accordo a salvare Aig».

Norma “salva ostelli” già in tempi non sospetti

In effetti, la storia della norma “salva ostelli” è antecedente all’avvicinamento di Lentino con la viceministra Castelli: «C’è bisogno che tutti conoscano la storia dell’emendamento: il primo per salvare l’Aig è stato presentato a ottobre 2018. Lentino ha iniziato a lavorare con la viceministra qualche mese fa. Sin dall’anno scorso ci sono dei deputati che si oppongono perché hanno rilevato che l’associazione aveva dei debiti e non occorreva salvarla nazionalizzandola».

Responsabilità del Coni nel debito dell’Aig?

Poi aggiunge: «Invece in Senato, politicamente, si è voluto dar merito a quell’associazione per quello che ha fatto per il turismo giovanile. Per questo oggi si è tornati a presentare questo emendamento – dice il portavoce di Lanzi -. E vi dirò una cosa che non è ancora uscita: il debito l’Aig l’ha accumulato dal momento che il Coni, nel 2011, gli ha tolto l’ostello della gioventù del Foro Italico di Roma, tra i più grandi di Italia. Di lì nasce l’indebitamento, non è un debito strutturale. Per questo i senatori credevano che fosse giusto salvare l’Aig».

«Pressioni interne hanno superato la scelta democratica dei senatori»

E conclude: «Noi presentiamo gli emendamenti, poi arrivano i pareri della ragioneria dello Stato. E quell’emendamento aveva avuto valutazione positiva. Il dato politico è che, dal maxiemandamento di stamattina (23 ottobre, ndr.) verso l’ora di pranzo è stata stralciata la norma per l’Aig. Come mai? Per pressioni della Camera dei deputati. Oggi si è manifestato un grosso problema per l’ordinamento dello Stato italiano: le pressioni interne hanno superato quella che era la scelta democratica dei senatori».

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