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Ragazzo ucciso a Roma, la fidanzata del 24enne: «Mi hanno colpito con una mazza. Poi Luca ha reagito»

24 Ottobre 2019 - 16:08 Redazione
La 25enne, anche lei colpita alla testa, ha raccontato agli inquirenti che i due rapinatori sarebbero fuggiti a bordo di una Smart

A poche ore dalla morte di Luca Sacchi, arrivano le prime parole della fidanzata, Anastasiya, anche lei rimasta coinvolta nella rapina dove ha perso la vita il ragazzo.

La testimonianza di Anastasiya

«Eravamo appena usciti dal pub. Mi sono sentita strattonare da dietro, mi hanno detto: ‘dacci la borsa’ – dice Anastasiya – Gliela stavo consegnando quando mi hanno colpito con una mazza. A questo punto è intervenuto Luca che ha reagito bloccando il ragazzo che mi aveva aggredito, quindi è intervenuto l’altro aggressore che gli ha sparato in testa».

Secondo quanto riferito dalla giovane, lei e il fidanzato erano andati nel locale dopo una giornata di lavoro per bere una birra. La ragazza ha riferito agli inquirenti che i due aggressori sarebbero fuggiti a bordo di una Smart. Altri testimoni hanno invece raccontato che i due sarebbero fuggiti a piedi. A dare l’allarme è stato un tassista che si trovava a passare in via Bartoloni nella zona di Colli Albani.

Il racconto degli amici

«Anastasiya è sotto shock. L’ho incontrata un attimo. Ha detto che lei era a terra e hanno sparato a Luca davanti ai suoi occhi». A dirlo un amico di famiglia di Luca Sacchi.

«È sconvolta – prosegue l’amico, lasciando la terapia intensiva dell’ospedale San Giovanni – è una tragedia enorme. Luca naturalmente ha reagito quando ha visto che la fidanzata era stata colpita con una mazza alla testa ed era finita a terra. Certo non pensava che tirassero fuori la pistola».

«È stata peggio di un’esecuzione. Sparare un colpo alla testa a bruciapelo, uccidere per uno zainetto è assurdo. È una tragedia enorme». A dirlo sono alcuni amici di Luca.

C’è grande dolore davanti all’ingresso del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni. «Conoscevo Luca da quando era piccolo – racconta il papà di un amico storico del 24enne – è cresciuto con mio figlio. Quando abbiamo saputo ci siamo precipitati qui. Non ho avuto il coraggio di guardare negli occhi la madre».

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