Spie, Russia e conflitto d’interessi: Salvini e governo passano alla guerra in trincea
Giuseppe Conte è passato rapidamente dalla difesa all’attacco contro Matteo Salvini e le accuse del leghista sulla scarsa trasparenza a proposito del caso Russiagate. Dopo l’audizione del premier al Copasir di ieri 23 ottobre, dove ha riferito anche dei due incontri del ministro della giustizia americano William Barr e il capo dei Servizi Segreti italiano Gennaro Vecchione, la maggioranza M5s-Pd sarebbe pronta a istituire una commissione d’inchiesta, secondo un retroscena di Repubblica, per fare luce sul caso dei presunti fondi russi alla Lega. E il Caroccio, come rivela la Stampa, non avrebbe nessuna intenzione di restare a guardare.
«Ora Salvini dovrebbe chiarire cosa ci faceva con Savoini in incontri riservati da ministro dell’Interno in Russia con le massime autorità russe», ha detto Conte in un momento della conferenza stampa. E a dimostrazione della compattezza della maggioranza sul caso Savoini, la maggioranza vorrebbe votare la legge istitutiva della commissione già nei prossimi giorni.
L’idea era già venuta ai membri del Pd prima della fine del governo gialloverde, che lo scorso luglio avevano presentato al Parlamento una Commissione parlamentare di inchiesta sulle trattative intercorse tra esponenti del partito Lega per Salvini Premier e persone di nazionalità russa. Le tre pagine, depositate dai capigruppo dem agli Affari costituzionali, esteri e difesa – i senatori Parrini, Alfieri e Vattuone – erano state redatte allo scopo di «verificare l’influenza dei fatti sugli assetti geopolitici dell’Italia, sulla sua collocazione europeista e transatlantica, nonché sulla politica economica, estera ed energetica del governo».
Lo scandalo è stato ricostruito nei mesi dai giornalisti di L’Espresso Stefano Vergine e Giovanni Tizian, da Alberto Nardelli di BuzzFeed e dalla trasmissione televisiva Report. Alle inchieste giornalistiche si è aggiunta la Procura di Milano, che ha indagato per corruzione internazionale i presenti all’incontro a Mosca, Gianluca Savoini, Francesco Vannucci e Gianluca Meranda.
E proprio in virtù del lavoro già avviato dai magistrati, la commissione d’inchiesta parlamentare potrebbe prendere la forma di una indagine conoscitiva che consenta a una Commissione di approfondire sul caso.
Il contrattacco leghista
Il leader del Carroccio non è certo rimasto a guardare mentre la maggioranza dell’esecutivo si organizzava per il colpo finale. «Perché invece di diffondere tutti questi sospetti Conte non risponde sulla storia della fattura firmata con Alpa?», ha detto dopo la chiusura dell’incontro al Copasir di Conte.
L’asso nella manica dei leghisti è stato già al centro dell’interrogazione parlamentare depositata il 3 ottobre dalla leghista Lucia Borgonzoni. La questione, nominata diverse volte da Salvini nei primi mesi del nuovo governo, ruota attorno a un presunto conflitto di interessi tra Conte e l’avvocato Guido Alpa, membro del comitato insignito del compito di assegnare le cattedre ordinarie all’Università L. Vanvitelli – cattedra che Conte vinse.
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