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Turchia, la denuncia di Amnesty: Erdogan ha iniziato da tempo a rimpatriare i profughi siriani sotto minaccia

25 Ottobre 2019 - 09:04 Redazione
Le porte della Turchia si sono già aperte: Edogan ha iniziato a rimpatriare i rifugiati siriani in aree a rischio per la sicurezza

Una nuova ricerca di Amnesty International intitolata Mandati in una zona di guerra: la deportazione illegale della Turchia dei rifugiati siriani ha rivelato che, nei mesi che hanno preceduto la sua incursione militare nel nordest della Siria e prima del tentativo di creare la cosiddetta “zona sicura” oltre i suoi confini, la Turchia avrebbe rimpatriato forzatamente rifugiati siriani.

Rimpatriare rifugiati siriani è, come riporta la stessa Ong, un’azione illegale, dato che espone i soggetti a gravi rischi di subire violazioni dei diritti umani. «L’accordo tra Turchia e Russia dei giorni scorsi – ha sottolineato Anna Shea, ricercatrice di Amnesty International sui diritti dei migranti e dei rifugiati- fa riferimento al “ritorno volontario e sicuro” dei rifugiati in una cosiddetta “zona sicura” ancora da realizzare. La cosa agghiacciante è che i rimpatri ci sono già stati e in modo né sicuro né volontario. Ora altri milioni di rifugiati siriani sono a rischio».

Numerose testimonianze riportate nel rapporto parlano di rifugiati picchiati o minacciati dalla polizia turca affinché firmassero documenti in cui attestavano di aver chiesto di tornare in Siria. «In realtà – sostiene la Ong -, le autorità turche li hanno costretti a tornare in una zona di guerra e hanno posto le loro vite in grave pericolo».

ANSA | Rifugiati siriani

«L’affermazione della Turchia secondo le quali i rifugiati siriani stanno scegliendo di tornare indietro in mezzo al conflitto è pericolosa e disonesta», ha dichiarato Shea. «La nostra ricerca mostra che queste persone sono state ingannate od obbligate a tornare in Siria»

«La Turchia merita apprezzamento per aver dato ospitalità a oltre tre milioni e 600 mila siriani negli ultimi otto anni, ma non può usare la sua generosità come una scusa per violare le norme nazionali e internazionali eseguendo rimpatri in una zona di conflitto», ha aggiunto Shea.

In assenza di statistiche ufficiali, stimare il numero delle persone rimpatriate a forza è difficile. Ma sulla base di decine di interviste realizzate tra luglio e ottobre del 2019, Amnesty International ha ritenuto che negli ultimi pochi mesi i rimpatri siano stati centinaia. Le autorità turche parlano di un totale di 315.000 persone tornate in Siria in modo del tutto volontario.

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