Il ruolo di Anastasia e gli ultimi interrogativi per un’inchiesta vicina alla soluzione
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Lo scoglio davanti al quale si trovano gli inquirenti in questa seconda fase delle indagini sul delitto di Roma, dopo il fermo di Del Grosso e Pirino, riguarda il ruolo di Anastasia, la ragazza di Luca Sacchi.
C’è qualcosa che evidentemente non quadra: nella sua testimonianza non si faceva alcun cenno alla droga, lei aveva raccontato dell’aggressione con la mazza nel tentativo di rubarle la borsa, della reazione di Luca e del colpo di pistola alla testa che lo ha ucciso.
Ma invece c’è stato dell’altro. Anastasia dovrà spiegare perché nella sua borsa – come sta emergendo – non c’erano i 30 euro di cui aveva parlato ma migliaia di euro in diversi rotoli di banconote da 10 e da 20.
Di più: chi indaga non è sicuro che davvero al momento dell’incontro con i due ragazzi di San Basilio la vittima e la sua ragazza fossero soli. E non viene scartata l’ipotesi che in quella serata Del Grosso e Pirino fossero i distributori di dosi di droga a chi poi avrebbe dovuto distribuirla al dettaglio, magari proprio nel pub John Cabot davanti al quale è avvenuto l’incontro finito in tragedia.
Gli inquirenti pensano di essere vicini a una ricostruzione completa dei fatti: ma per arrivarci hanno bisogno della collaborazione di almeno uno dei tre partecipanti all’appuntamento, per spiegare perché il quarto è stato ucciso in modo così bestiale.
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