Elezioni in Umbria, le prime sul patto M5s-Pd: perché è così importante – La guida al voto
Chi sta al governo promette che in qualsiasi modo vada «non sarà un test nazionale», chi è all’opposizione vede in un possibile fallimento del candidato sostenuto da M5s e Pd «un avviso di sfratto al Conte 2».
Oggi è il giorno delle Regionali in Umbria, seggi aperti dalle 7 alle 23. Si vota per il rinnovo del consiglio regionale e per il nuovo governatore. Non ci sarà il ballottaggio quindi vince chi ottiene anche un solo voto in più.
Sono chiamati a votare 703.595 elettori per scegliere il successore di Catiuscia Marini, la governatrice che dem si è dimessa dopo lo scoppio dello scandalo nella sanità umbra.
Chi sono i candidati
Sono otto i candidati per l’incarico di governatore dell’Umbria, ma in particolare la sfida è tra Vincenzo Bianconi sostenuto dal Movimento 5 stelle e dal Pd e Donatella Tesei sostenuta dal centrodestra.
La candidatura della senatrice leghista Tesei è stata fortemente voluta da Matteo Salvini. La senatrice, 61 anni, si è presentata come l’anti-Marini, la governatrice dimissionaria del Pd. Non a caso, il tema della sanità è tra i principali punti del suo programma. «Con noi la politica sarà fuori dagli ospedali», è stato lo slogan di ogni comizio elettorale.
Bianconi – presidente di Federalberghi regionale e uno degli imprenditori-simbolo dell’impegno per la ricostruzione dopo il terremoto del 2016 – ha fondato la battaglia elettorale soprattutto su ambiente e lavoro.
Bianconi rappresenta l’esperimento di una proiezione dell’alleanza giallorossa su scala regionale. Per questa ragione molti vedono in una possibile sconfitta di Bianconi un messaggio di sfiducia da parte degli elettori al governo.
Perché il voto in Umbria è così importante
L’Umbria è una regione tradizionalmente rossa, ma tra gli umbri c’è grande delusione per lo scandalo sanità che ha colpito la giunta facendola cadere. Matteo Salvini è convinto di vincere. «Non sarà una domenica come le altre. La aspetto come i bimbi aspettano Natale. Sarà ricordata come festa dell’orgoglio umbro» , ha detto il leader leghista sicuro di poter usare questa ipotetica vittoria come trampolino di lancio verso il ritorno a Palazzo Chigi.
Ma nel governo qualcuno ha già messo le mani avanti. «Le votazioni in Umbria sono un voto regionale. Chi continua a dire che si tratta di un test nazionale sta strumentalizzando l’Umbria per propaganda elettorale», ha detto il premier.
Al di là delle ricadute sul governo, la vittoria del centrodestra in Umbria sarebbe molto significativa considerato che si tratta del primo appuntamento elettorale dopo la crisi di governo.
Benché le dichiarazioni ufficiali siano altre, è evidente che il governo è consapevole dell’importanza di questo voto, ne è prova l’appuntamento a Narni dei leader dei principali partiti di maggioranza a cui ha preso parte anche Giuseppe Conte (ma non Matteo Renzi).
Inoltre il voto in Umbria rappresenta un banco di prova per l’alleanza Pd-M5s su base regionale. Nel Pd infatti sono già pronti a replicare la coalizione altrove, più scettico il M5s a cui una vittoria potrebbe però far cambiare idea.
Un’altra ragione poi per cui il voto è importante è interna al Pd. Per i dem è il primo voto dopo la scissione da parte di Matteo Renzi e la nascita di Italia Viva. Renzi che non ha nemmeno raggiunto i leader della coalizione per sostenere Bianconi. Il risultato delle elezioni potrebbe essere un’indicazione per Nicola Zingaretti del peso reale della scissione.
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