Generazione Z, femminista e legislatrice: chi è Ofelia Fernandez
«Non mi chiami ragazzina». Quella risposta di Ofelia Fernandez a un opinionista che aveva cercato di sminuirla in televisione aveva segnato la sua entrata nella scena pubblica. Al tempo era rappresentante del colegio Carlos Pellegrini di Buenos Aires, in Argentina, occupato per protestare contro la riforma dell’istruzione. Da allora, la diciannovenne non è più uscita da sotto i riflettori, prendendo le parti delle donne e degli ultimi. Il 29 ottobre è stata eletta legislatrice della città di Buenos Aires, diventando «la più giovane rappresentante della storia dell’America Latina», come scrive sul suo profilo Instagram. Molti l’hanno applaudita, altri l’hanno criticata, ma nessuno si azzarda più a chiamarla «ragazzina».
Como no se bancó el baile tuvo que salir a descalificarla con “chiquita”.
— 💚 Capitán Queruzo 💚 (@queruzo) September 20, 2017
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A 18 anni Fernandez è diventata uno dei volti della protesta a supporto della legalizzazione dell’aborto, legge che il Senato del Paese ha bocciato l’anno scorso. La sua età e la sua capacità di far presa su un elettorato giovane, insieme alle numerose affinità ideologiche, hanno spinto molti a paragonare la giovane attivista argentina ad Alexandria Ocasio-Cortez.
«Il sistema politico è pronto a farci entrare?» ha chiesto un giorno Fernandez a una platea riunita ad ascoltarla. «La risposta è che non mi importa, perché entreremo a forza». La ragazza porta avanti gli ideali dell’ala progressista della sua generazione, come l’utilizzo del linguaggio inclusivo, ma anche le battaglie storiche della sinistra, come la lotta al neoliberismo, all’individualismo e al mito della meritocrazia.
Su Instagram, che utilizza per la sua propaganda, Fernandez ha circa 320.000 follower. Un numero che è rimasto a lungo superiore a quello di Alberto Fernández, il nuovo presidente. Come lui, Cristina Fernández de Kirchner, eletta vicepresidente, appartiene al Frente de Todos (Fronte comune), partito di cui fa parte anche Ofelia.
«La cosa più bella del ritrovare la felicità è il fatto che non si tratta di una sensazione individuale: stiamo tutti superando l’impotenza e trasformandola in futuro», ha scritto su Instagram Ofelia, annunciando la vittoria. «Tutto ha un prezzo. Hanno voluto andare avanti senza i pensionati, i bambini, le madri e le nonne, senza lavoro o cibo, senza vaccini o sovranità. Non potevano farlo: questo popolo sa che la dignità è un diritto, che la vita non può essere un incubo. Ma sa anche che risvegliarsi significa continuare a sognare: stanno arrivando tempi migliori. Con Alberto, Cristina, Axel e Verónica, che mi hanno davvero emozionato, e anche con voi. Devo anche dire che sono profondamente grata perché avete optato per rendere i luoghi decisionali disponibili ai giovani, confidando non nel marketing ma nella politica, nel nostro orizzonte. Sarò la legislatrice più giovane della storia latinoamericana»
La sua vittoria rappresenta l’istituzionalizzazione del movimento per il diritto all’aborto, diventato un vero e proprio campo di battaglia, non solo ideologico ma anche generazionale. Il 27 ottobre Ofelia ha votato per la prima volta. Insieme a lei, gli argentini hanno deciso che una «Gen Z» meritava di portare in Parlamento le rivendicazioni delle giovani donne argentine che non accettano più che siano altri a decidere del loro corpo.
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