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eSports: tra glitch, cheater e buff, un mondo da oltre un milione di fan (in Italia) – La guida

30 Ottobre 2019 - 11:59 Felice Florio
Non c'è da spaventarsi davanti a un 15enne che ci dice di avere una "strat" per ottenere un buon voto a scuola: è il linguaggio per comunicare con altri player nei giochi online. Ed è il presente, non il futuro, per questo bisogna aggiustare il "lag" tra giovani e vecchi

Che cosa sono gli esports e dove si possono seguire? Che rapporto hanno con i videogiochi e con lo sport tradizionale? Tutti i videogiochi possono essere anche esports? Come si diventa un videogiocatore professionista? Ci sono tante domande legate al mondo del gaming e delle competizioni. E bisogna conoscere le risposte per non restare tagliati fuori da una realtà che si sta imponendo tanto nel mondo quanto in Italia, permeata tra i giovani al punto da coniare nuove forme di comunicazione e socializzazione.

Nel nostro Paese, stando agli ultimi dati forniti da Aesvi e Nielsen, nel 2019 si contano già 1.200.000 fan tra i 16 e i 40 anni che seguono eventi esports ogni settimana e 350.000 appassionati attivi ogni giorno. «Gli esports sono uno dei fenomeni sociali emergenti a livello globale grazie alla loro capacità di coniugare spettacolo, competizione e tecnologia come nessun’altra forma di intrattenimento», dice Marco Saletta, presidente di Aesvi, Associazione editori sviluppatori videogiochi italiani.

Nel vademecum dell’associazione, abbiamo trovato uno strumento utile per fare una panoramica di questo settore. Non si può ignorare un mondo che genererà ricavi, nel 2019, per un miliardo e 96 milioni di dollari. Stati Uniti e Cina i Paesi dove il business è già esploso: insieme, coprono il 56% del mercato. Secondo le previsioni, l’intero settore continuerà a crescere in maniera esponenziale nei prossimi anni: nel 2022, sono attesi ricavi globali legati all’industria degli esports pari a 1 miliardo e 790 milioni di dollari.

Un po’ di basi

«Gli esports, conosciuti anche come gaming competitivo, sono una forma di competizione elettronica organizzata che avviene tramite e grazie ai videogiochi. Il prefisso “e” sta per “electronic” e sottolinea il carattere digitale di questo nuovo fenomeno». Si può partecipare a queste competizione tramite pc, console o cellulare. Gli esports sono nati nei cybercafè sudcoreani negli anni ’70, ma sono nell’ultimo decennio si sono diffusi a livello globale.

I fattori dell’esplosione

Da passatempo, le competizioni si sono evolute fino a diventare un ecosistema professionale che garantisce decine di migliaia di premi per chi pratica gli esports a livello agonistico. Le condizioni che hanno permesso di raggiungere la popolarità attuale sono:

  • Il miglioramento della connessione a banda larga e delle tecnologie di comunicazione che ha permesso ai videogiocatori di sfidarsi dal divano di casa propria;
  • La nascita di nuovi servizi di live streaming, come Twitch, Mixer, Youtube, oggi il più comune metodo di fruizione di competizioni esports;
  • L’aumento delle piattaforme attraverso cui videogiocare: oggi è possibile farlo su Pc, console e mobile.

Gli attori in gioco

L’ecosistema degli esports comprende diversi protagonisti. Negli anni, anche grazie alla spinta di gamer che sono diventati influencer nazionalpopolari, il settore si è organizzato ripartendo le mansioni tra diversi attori:

  • Videogiocatori, suddivisi in professionisti, semiprofessionisti e amatoriali. Spesso coprono il ruolo di streamer, trasmettendo live su varie piattaforme le proprie sessioni di gioco;
  • Team, vere e proprie organizzazioni che assumono e stipendiano i gamer professionisti per farli partecipare in competizioni ufficiali;
  • Organizzatori di eventi, aziende che vivono dell’organizzazioni e promozione di tornei e competizioni;
  • Developer e publisher, ovvero le persone che lavorano alla creazione di un gioco e le aziende che ne curano la pubblicazione e la diffusione;
  • Broadcaster, cioè chi cura la trasmissione delle competizioni su piattaforme online come Twitch, Youtube, Mixer, Facebook, Caffeine, Mlg, oppure, in rari casi, attraverso la TV tradizionale, come Espn negli Stati Uniti o Dmax in Italia;
  • Brand, endemici o non endemici, che hanno captato l’enorme pubblico che segue gli esports e hanno avviato livelli sofisticati di sponsorizzazione o partnership.

Esports per tutti i generi

«Ogni genere videoludico ha delle caratteristiche specifiche che sono poi declinate differentemente in base al titolo a cui si gioca»:

  • Multiplayer Online Battle Arena (Moba): due team da cinque giocatori ciascuno si affrontano all’interno di una mappa circoscritta. Il primo team che distrugge la base avversaria è dichiarato vincitore. Il successo di un team dipende dalla capacità di creare una squadra di cinque personaggi con abilità complementari. Ogni giocatore controlla questi personaggi attraverso una visuale in terza personai. Il titolo più conosciuto è League of Legends;
  • First Person Shooter (Fps): gioco che si sviluppa a partire da una visuale soggettiva che simula il punto di vista del personaggio giocante. La principale caratteristica che accomuna gli Fps sul è l’utilizzo delle armi. Nelle competizioni ufficiali, 2 squadre di 5 o 6 giocatori si affrontano su una mappa variabile con due principali obiettivi: neutralizzare tutti gli avversari o riuscire a piazzare un esplosivo e far detonare un bersaglio primario. Tra i titoli più conosciuti, Call of Duty e Rainbow Six Siege;
  • Battle Royale (Br): genere nato recentemente e diventato fenomeno globale grazie a Fortnite. L’obiettivo principale di un Battle Royale è quello di sopravvivere fino a essere l’ultimo giocatore rimasto. Le partite possono svolgersi tutti contro tutti, a squadre da due o tre videogiocatori. L’azione si svolge su larga scala, all’interno di una mappa molto ampia che, tuttavia, con il passare dei minuti, si rimpicciolisce sempre di più, spingendo i giocatori ad avvicinarsi. Oltre a Fortnite, sono molto conosciuti Apex Legends e PlayerUnknown’s Battleground (Pubg);
  • Real Time Strategy (Rts): i titoli strategici in tempo reale racchiudono principalmente giochi a sfondo bellico, dove due o più giocatori comandano il proprio esercito e hanno come obiettivo principale la distruzione della base nemica. Solitamente si gioca su una mappa che cambia in base all’ambientazione. Ogni videogiocatore gestisce interi eserciti, composti da unità civili, unità militari ed edifici, a cui assegna svariati compiti. Il titolo più in voga è Starcraft 2, ma vanno menzionati Warcraft e Age of Empires;
  • Sportivi: i videogiochi sportivi sono titoli che simulano, in maniera più o meno realistica, una disciplina sportiva replicando le dinamiche dello sport corrispondente. Sono tra i titoli esports più giocati al mondo e sono giocati principalmente su console. Tra essi vanno citate le due simulazioni calcistiche più celebri del mondo: FIFA e Pro Evolution Soccer (Pes). Un sottogenere dei titoli sportivi sono i racing games, titoli che replicano nella maniera più realistica possibile le corse d’automobili o di moto;
  • Online Digital Collectible Card Games (Odccg): si tratta di videogiochi strategici basati su carte collezionabili. Consistono nell’utilizzo di specifici set di carte da gioco. I videogiocatori solitamente partono con dei mazzi base che possono poi essere integrati con nuove carte da gioco guadagnate attraverso le vittorie e l’aumento di livello. I giochi più diffusi sono Hearthstone e Mtg Arena;
  • Picchiaduro: conosciuti anche come “fighting games”, sono una forma di gioco d’azione dove due videogiocatori controllano ognuno un differente personaggio ingaggiando combattimenti 1 contro 1. La struttura di gioco solitamente include diversi round di combattimento, dove ogni videogiocatore deve puntare a vincerne uno in più del suo avversario. Per essere efficaci in un picchiaduro, un gamer deve padroneggiare tecniche di combattimento come la parata, il contro-attacco e le combo, serie di mosse concatenate che danneggiano fortemente l’avversario. Le serie Tekken, Mortal Kombat e Street Fighter hanno fatto la storia di questo genere;
  • Videogiochi mobile: questa categoria non si riferisce direttamente a un genere videoludico, bensì a una piattaforma di gioco: i dispositivi mobile. I titoli esports giocati su dispositivi mobile possono rientrare in tutte le categorie citate precedentemente. Ognuno di essi ha delle caratteristiche specifiche. Tra i principali titoli esports giocati su dispositivi mobile si possono citare Clash Royale, Brawlstars, Pubg Online, Hearthstone e Arena of Valor.

Un realtà virtuale di professioni reali

Gli esports sono un’industria in costante evoluzione: per questo ci sono molti spazi per formarsi professionalmente e trovare una propria collocazione lavorativa. Ecco le figure professionali che si sono consolidate nel settore:

  • Videogiocatore professionista;
  • Proprietario del team;
  • Manager del team;
  • Coach del team;
  • Analyst, esperto nel raccogliere dati, informazioni e statistiche sugli avversari;
  • Manager di eventi;
  • Host, presentatore ufficiale di una competizione;
  • Shoutcaster, commentatori dei tornei;
  • Arbitro;
  • Pr, comunicazione e marketing;
  • Giornalisti specializzati;
  • Influencer.

Glossario

Una parte della guida agli esports di Aesvi è dedicata alla spiegazione di termini e neologismi nati intorno al mondo dei videogiochi. Ed è essenziale anche per capire i giovani che, spesso, prendono in prestito parole dalla realtà virtuale e le trasportano nella vita di tutti i giorni.

  • Ban: si riferisce all’esclusione di un giocatore, o di un intero team, a causa del mancato rispetto di un regolamento. Il ban può essere temporaneo, e riferirsi a una singola partita, a una serie di partite o a un’intera competizione. Allo stesso tempo, il ban può essere permanente e vietare la partecipazione a competizioni riguardanti uno specifico titolo. In alcuni titoli esports, esiste una fase di ban, dove le squadre decidono di vietare l’utilizzo di un particolare operatore e/o campione, o di bloccare lo svolgimento di una sfida su una particolare mappa (come nel caso di Rainbow Six o League of Legends);
  • Buff: un termine tecnico che indica il potenziamento di uno specifico personaggio attraverso il miglioramento delle sue statistiche e/o abilità;
  • Bug: si riferisce, in ambito informatico, a un errore di programmazione che rende complicata l’esperienza di gioco;
  • Cheater: si riferisce a chi gioca in maniera sleale, utilizzando mezzi non consentiti per trarre vantaggio nel corso di una partita o di un torneo. Il termine inglese cheater deriva dal verbo to cheat, imbrogliare;
  • Circuito: si riferisce a tutte le competizioni ufficiali organizzate nel corso di un anno su uno specifico titolo;
  • Draft: alcuni titoli esports prevedono prima dell’inizio della fase di gioco una fase di draft, dove i giocatori possono decidere di vietare o selezionare un particolare operatore, campione, mappa o altro;
  • Edoping: indica il fenomeno, ancora poco esplorato, in cui solitamente un cheater impiega software o hardware esterni al sistema regolamentare per ottenere un vantaggio sugli avversari. È previsto il ban in caso di colpevolezza;
  • F2P: acronimo di Free to Play. Si riferisce a tutti quei videogiochi che sono gratuiti e aperti a chiunque, ma prevedono la possibilità di acquistare varie varianti estetiche legate alla caratterizzazione del personaggio/eroe/campione all’interno del titolo stesso. Esempi tipici: League of Legends, Fortnite;
  • Freemium: un videogioco freemium è un titolo che è gratuito inizialmente, ma che prevede un pagamento per bonus, livelli e mappe aggiuntive;
  • Gg: sta per Good Game, ed è un modo per ringraziare l’avversario per la sfida appena conclusa, a prescindere dell’esito. Rispecchia una sorta di codice d’onore tra i giocatori;
  • Glitch: simile al bug. Si riferisce a un involontario errore di programmazione e influenza l’esperienza di gioco. A differenza del bug, è meno determinante: causa, al contrario, movimenti bizzarri nel personaggio;
  • Jersey: divisa ufficiale di una squadra esportiva. Contiene loghi degli sponsor e dell’organizzazione;
  • Lag: contrazione dell’inglese “Latency Gap” che indica la latenza o ritardo nella comunicazione e trasferimento di dati tra server e client. Nel gioco online il Lag causa rallentamenti, disconnessioni e problemi generali di sincronizzazione degli eventi. Usato anche come verbo: “laggare”;
  • Lan: acronimo di Local Area Network. Indica una rete locale di computer, solitamente delimitata in un’area specifica (come un edificio). In ambito gaming, un evento Lan si riferisce alla possibilità per giocatori di trovarsi nello stesso luogo e affrontarsi “dal vivo”, attraverso dispositivi connessi alla stessa rete;
  • Match Fixing: uno delle problematiche più gravi del settore esports. Pratica illegale in cui due avversari, come individui o come team, si accordano sul risultato finale e falsano così facendo l’esito della competizione a cui partecipano;
  • Meta: parola comune e trasversale. Assume differenti connotazioni in base al videogioco a cui è legata, ma generalmente indica le migliori strategie applicabili – in termini di campioni/eroi/operatori da utilizzare, item da acquistare durante la partita perché migliori superiori a tutti gli altri, combinazioni di carte decisamente vantaggiose e altro -, in un determinato periodo di tempo. Il meta cambia quando gli sviluppatori rilasciano degli aggiornamenti del software;
  • Nerf: contrario di Buff, si riferisce a qualsiasi cosa venga depotenziata all’interno di un videogioco. Spesso sono depotenziati item, personaggi/eroi/campioni, armi, e molto altro, perché considerati troppo potenti o sbilanciati;
  • Npc: acronimo di non-player character, personaggio non giocante, e si riferisce a tutti i personaggi in uno specifico videogioco che non sono controllati direttamente dal giocatore, ma dalla IA del software;
  • Pick: segue la fase di ban, e permette ai giocatori di scegliere un particolare eroe/campione/operatore da impiegare sul campo di battaglia;
  • Pro: indica i giocatori professionisti, coloro che competono come individui o come parte di una squadra in competizioni elettroniche ufficiali. Utilizzato nell’espressione “sei un pro” a mo’ di complimento;
  • Pvp: acronimo che sta per Player versus Player e indica la componente multiplayer di un videogioco. Un giocatore compete contro un altro per prevalere;
  • Strat: abbreviazione della parola inglese strategy. Usata per descrivere le strategie e le tattiche impiegate da un team o da un giocatore in un particolare momento.

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