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Il Giornale va alla «guerra degli utenti fake», ma il fucile fa cilecca

31 Ottobre 2019 - 16:34 David Puente
Il Giornale pubblica un'inchiesta sui followers dei politici su Twitter usando Twitteraudit, ma sbaglia

Oggi, 31 ottobre 2019, nell’edizione cartacea de Il Giornale viene pubblicato a pagina 8 un articolo dal titolo «I veri leader dei falsi followers da Sviano a Renzi e Boldrini» in risposta al servizio di Report in una sorta di «guerra dei fake sui social». Il campo di battaglia è Twitter e nell’articolo gli account sono stati analizzati tramite un servizio online chiamato Twitteraudit.

I grafici pubblicati da Il Giornale con i followers ritenuti veri o falsi di Saviano, Renzi, Boldrini, Beppe Grillo, Maria Elena Boschi e Roberta Pinotti.

Nell’articolo leggiamo che «su Twitter il re del bluff è Roberto Saviano. Grazie all’applicazione Twitteraudit è semplice rilevare come lo scrittore abbia 1.164.372 seguaci fake contro 581.313 utenti reali. Ovvero, due terzi di chi lo segue non esiste». Attraverso Twitteraudit è possibile visionare in chiaro il risultato relativo all’account di Roberto Saviano ottenendo come risultato che solo il 33% dei suoi followers sarebbe vero, ma ci sono dei piccoli problemi che non vengono raccontati dal quotidiano milanese.

I followers attuali di Roberto Saviano e il risultato su Twitteraudit aggiornato a 5 anni fa.

Attualmente il risultato ottenuto risale a 5 anni e nove mesi fa, un dato dunque non aggiornato. Se notiamo, anche per Il Giornale l’ultima analisi risale a 5 anni e 8 mesi fa con appena il 49% dei followers ritenuti veri.

Il risultato su Twitteraudit per l’account de Il Giornale aggiornato a 5 anni fa.

Un problema trascurabile, visto che il numero dei followers di Saviano non è cambiato in maniera significativa nel corso degli anni, ma su quale base è stata fatta l’analisi? Qui casca l’asino siccome il tool nella sua versione gratuita analizza al massimi 5.000 followers. Il primo risultato relativo a un account è gratuito e limitato, ma se si vuole avere un risultato approfondito bisogna passare alla versione Pro a pagamento.

Il disclaimer in fondo al sito che spiega come funziona la versione gratuita.

Nelle FAQ, cioè l’area del sito dove vengono raccolte le domande e risposte più comuni per comprendere il servizio e le sue funzionalità, leggiamo scritto in rosso che i followers reali possono essere talvolta identificati erroneamente come falsi e dunque il servizio non è del tutto attendibile.

Le domande e risposte del servizio Twitteraudit.

Come opera in fin dei conti Twitteraudit nella versione Pro? Lo scopo è quello di individuare nel vostro account quelli ritenuti di bassa qualità, quelli che potrebbero essere bot, troll o sempliemente utenti inattivi. Già, perché molti utenti potrebbero aver creato un account su Twitter, aver deciso di seguire Il Giornale per poi abbandonare l’account o utilizzandolo esclusivamente per la lettura senza intervenire o mettere i cuoricini ai tweet pubblicati.

Le autorizzazioni che dovete fornire a Twitteraudit per analizzare il vostro account e i vostri followers. Un potere enorme in mano a terzi.

Qualcuno potrebbe dire che Il Giornale abbia usato l’account Pro per analizzare i followers di Saviano, Boldrini, Renzi, Beppe Grillo e gli altri. Di fatto, come nel caso di Saviano, ciò non è avvenuto altrimenti avremmo dei dati aggiornati ad oggi. Un’inchiesta simile al quotidiano milanese era stata fatta dal IlPrimatoNazionale.it nel mese di maggio 2019.

La prova

Per testare Twitteraudit nella versione Pro c’è un problema: dovete dare pieno potere all’applicazione fornita dal servizio, ossia consegnate il pieno controllo del vostro account a una società terza che potrà dunque consultare i vostri dati, dargli la possibilità di seguire o togliere il follow verso qualcuno, così come bloccare una lista di utenti se lo desiderano, o ancor peggio pubblicare ed eliminare tweet al posto vostro. Nelle mani sbagliate un accesso così elevato al proprio account dato a terzi potrebbe rivelarsi molto pericoloso. Ho creato un account per l’occasione, chiamato @PuenteTest, invitando i miei followers a seguirlo per verificare i risultati che si possono ottenere con il servizio a pagamento.

L’account creato per il test.

Al fine del test l’account è stato creato in data 31 ottobre 2019 e ha come ID univoco 1189886910245883905. Fornendo questi dati garantisco che verrà rimosso e non verrà riattivato.

I dati relativi all’account creato per l’occasione.

In meno di mezz’ora l’account ha già superato gli 800 followers, ma c’è un trucco: con appena 9.90 dollari – il più economico che ho trovato – ho acquistato 500 followers da un sito a pagamento chiamato Minstfollow.com.

Il servizio a pagamento che ti garantisce followers di “alta qualità”.

Osservando la lista degli utenti notiamo che una buona parte sono turchi, giunti proprio a seguito dell’acquisto.

Gli account turchi acquistati tramite un servizio a pagamento online.

Uno di questi, l’account @MuhamedMardinl1 creato il 29 ottobre 2019 con ID 1189311244681039873, fa soltanto retweet.

Uno dei followers, creato nell’ottobre 2019, fa soltanto retweet.

Una volta toccati i mille followers ho avviato il tool di Twitteraudit nella sua versione gratuita.

Una volta autorizzata l’App con l’account @Puentetest devo avviare il tool di verifica.

Secondo Twitteraudit il 97% dei followers dell’account test su 1.077 utenti sono veri. Peccato che 500 sono stati acquistati da un servizio online.

Il risultato di Twitteraudit dove si sostiene che il 97% dei followers non è fake.

A questo punto bisogna vedere le potenzialità che si possono ottenere con il livello Pro che ho acquistato per l’occasione.

I prezzi dei servizi forniti da Twitteraudit. L’ultimo, il Gold, permette l’analisi con più do 100 mila followers.

Il risultato è lo stesso, ma fornisce l’elenco degli account considerati fake dall’algoritmo di Twitteraudit.

La dashboard Pro con i dati dell’account e dei followers considerati fake da Twitteraudit.

L’ultimo account che vedete nello screenshot si chiama Chiara Savarino, iscritta a maggio pubblicando un tweet e facendo un solo retweet. Non è seguita e segue appena 28 account. Questo potrebbe essere un tipico account inattivo e sicuramente considerato tale da parte dell’algoritmo di Twitteraudit.

Seconda prova

Ora prendiamo in esame l’account della senatrice Roberta Pinotti citata da Il Giornale. Su Twitteraudit il risultato free riportato dal quotidiano milanese è il seguente e risale a 4 anni e 9 mesi fa:

Il risultato gratuito di Twitteraudit dell’account della senatrice Pinotti di 4 anni e 9 mesi fa.

Con la versione Pro posso riavviare l’analisi. Ecco il risultato ottenuto: improvvisamente il 70% dei followers è vero anziché il 32% precedente riportato da Il Giornale.

Con l’account Pro Bronzo ho riavviato la verifica dei followers passando da un 32% al 70% veri.

Per avviare una nuova verifica su un altro account bisogna attendere 15 minuti. Come mai? Perché Twitter permette di fare gratuitamente un’analisi ogni 15 minuti con un massimo di 5.000 utenti in lettura. Dopo il quarto d’ora ho avviato una seconda verifica all’account de Il Giornale ottenendo un risultato molto diverso dal primo, passando da 49% a 84% di utenti considerati veri.

L’analisi sull’account de Il Giornale effettuata oggi con l’account Pro.

Dopo aver controllato Il Giornale passiamo all’account di Laura Boldrini che secondo l’articolo possedeva 513.915 account ritenuti falsi contro 403.789 veri equivalenti a un 43% circa.

Screenshot tratto dall’articolo de IlPrimatoNazionale.it

Con un secondo passaggio, sempre su 5.000 followers analizzati dal servizio di Twitteraudit, ora Laura Boldrini avrebbe 103.784 fake contro 814.658 reali, ossia l’88%.

Il nuovo risultato ottenuto da Twitteraudit sull’account di Laura Boldrini.

Conclusioni

Quanto è affidabile il servizio di Twitteraudit? In realtà veramente poco – considerando, inoltre, che ammucchia account falsi o inattivi in un unico blocco – e gli articoli scritti fino ad oggi sulla base dei risultati su appena 5.000 followers e risalenti a diversi anni fa non risultano dunque attendibili. Avviando una seconda verifica rimaniamo sempre con un limite di 5.000 followers.

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