La morte di al Baghdadi non ha migliorato l’immagine di Trump per gli americani
La morte del leader del gruppo terroristico dello Stato islamico, Abu Bakr al Baghdadi, in un’operazione delle forze speciali statunitensi in Siria, non ha migliorato l’immagine del presidente Donald Trump. Secondo un sondaggio pubblicato dal Washington Post e dalla rete televisiva Abc, oltre la metà degli americani non lo ritiene un leader forte. Lo studio è stato condotto per telefono su un campione di 1.003 persone tra il 27 e il 30 ottobre. Alla domanda se Trump sia o meno un «leader forte», il 54% degli intervistati ha ritenuto che non lo sia, mentre il 44% ha risposto in maniera positiva. Agli intervistati è stato chiesto anche quanto merito andrebbe concesso a Trump per la morte del leader dell’Isis. In questo caso, il 54% degli intervistati ha risposto «molto» o «qualcosa»: una cifra inferiore a quella raggiunta dal suo predecessore, Barack Obama, per la morte del principale leader di Al Qaeda, Osama Bin Laden (che morì in un attacco da parte delle forze statunitensi in Pakistan nel 2011).
Un sondaggio del Washington Post e del Pew Center pubblicato all’epoca aveva rivelato che il 76% degli intervistati lo riteneva «molto» o «in parte» merito di Obama. Inoltre, gli americani non hanno grandi aspettative sul fatto che gli Stati Uniti siano un Paese più protetto contro il terrorismo dopo la morte di al Baghdadi. Solo il 26% ritiene che sia così, mentre il 16% ritiene che ci saranno “più rischi” e il 54% che non si tratti di un grande cambiamento. Agli intervistati è stato anche chiesto della partenza delle truppe statunitensi dalla Siria: il 44% ha dichiarato che il ritiro «indebolirà» gli sforzi di Washington contro l’Isis. Per il 37% «non farà alcuna differenza» e il 12% crede, invece, che li rafforzerà.
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