Sondaggi, dopo il voto in Umbria: cala la fiducia nel governo giallorosso, la Lega vola al 34,3%
La sconfitta in Umbria dell’alleanza M5s-Pd finora ha avuto almeno due conseguenze: il tramonto della proiezione della coalizione di governo nelle regionali e l’inizio, in anticipo, della campagna elettorale di Matteo Salvini in Emilia Romagna, deciso a prendersi dopo la seconda “regione rossa” anche il governo.
Ma come hanno preso gli elettori il risultato dell’elezioni in Umbria che hanno visto la leghista Donatella Tesei trionfare sul candidato civico Vincenzo Bianconi. Benché alcuni esponenti di maggioranza abbiano cercato sin da subito di minimizzare, definendo la consultazione “locale” e rifiutando la possibilità che il risultato sia un messaggio al governo, dopo il voto gli italiani hanno perso fiducia nell’esecutivo giallorosso.
Lo rivela l’ultimo sondaggio Ipsos realizzato per il Corriere della Sera. Il 50% degli intervistati ha dato un giudizio negativo al governo Conte bis, mentre il 36% ha espresso un’opinione positiva contro il 43% del 10 ottobre, prima cioè del voto in Umbria. La Lega invece ha «capitalizzato il consenso», per usare un’espressione attribuita a Salvini dopo la caduta del governo gialloverde.
Nelle intenzioni di voto il Carroccio vola al 34,3%, guadagnando più di 3 punti percentuali rispetto al 26 settembre. Cresce di quasi un punto anche Fratelli d’Italia che passa dall’8,9% al 9,8%. Mentre all’interno del centrodestra cala Forza Italia di 0,8 punti percentuali fermandosi a quota 6,2%.
Gli sconfitti dal voto in Umbria, M5s e Pd, perdono consensi. Il Pd passa dal 19,5% al 17,2%. Il M5s scende sotto quota 20% e si piazza al 17,9%. Ma il leader con il più alto indice di gradimento rimane Giuseppe Conte con il 48% dei consensi anche se perde un punto rispetto al 10 ottobre. Al secondo posto si piazza Matteo Salvini con il 40%, il leghista guadagna 5 punti percentuali. Terza Meloni. A seguire Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti.
«Pur essendo una consultazione locale, il voto umbro ha lasciato il segno, in attesa di quello in Emilia-Romagna, a gennaio, il cui risultato potrebbe essere incerto. Al contrario la certezza, granitica, è che il prossimo voto regionale rappresenterà per tutti un’ordalia». È la conclusione che ne trae, numeri alla mano, Nando Pagnoncelli.
Leggi anche:
- Sondaggio Index, salgono Lega e FdI. Cala il Partito Democratico e crolla il M5s
- Masia choc per il M5s: il sondaggio di Agorà dà il Movimento sotto il 17%
- Sondaggio Emg Acqua, dopo gli attacchi a Liliana Segre: per il 73% l’antisemitismo è un problema anche in Italia
- La controffensiva di Di Maio e la difesa dell’operato del governo
- Youtrend, la Supermedia dei sondaggi dopo l’Umbria: boom nazionale del centrodestra. Il M5s paga il prezzo più caro
- La risposta del M5s a Renzi: «Non c’è futuro senza Conte». E poi difende la manovra
- Sondaggi, la Openmedia della settimana: Meloni protagonista. Crisi Pd, torna ai livelli del 2018
- Sondaggio Swg, effetto Umbria: M5s sprofonda al 16%, Lega sfonda quota 34%. Frena Fratelli d’Italia
- Sondaggio Emg Acqua, duello aperto in Emilia-Romagna: testa a testa Bonaccini-Borgonzoni
- Umbria, scoppia il caso nella giunta leghista: il nuovo assessore (veneto) era stato condannato per razzismo