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Sondaggi, dopo il voto in Umbria: cala la fiducia nel governo giallorosso, la Lega vola al 34,3%

01 Novembre 2019 - 07:59 Redazione
Secondo l'ultimo sondaggio Ipsos realizzato per il Corriere della Sera, il voto in Umbria ha avuto effetto sulle intenzioni di voto degli italiani

La sconfitta in Umbria dell’alleanza M5s-Pd finora ha avuto almeno due conseguenze: il tramonto della proiezione della coalizione di governo nelle regionali e l’inizio, in anticipo, della campagna elettorale di Matteo Salvini in Emilia Romagna, deciso a prendersi dopo la seconda “regione rossa” anche il governo.

Ma come hanno preso gli elettori il risultato dell’elezioni in Umbria che hanno visto la leghista Donatella Tesei trionfare sul candidato civico Vincenzo Bianconi. Benché alcuni esponenti di maggioranza abbiano cercato sin da subito di minimizzare, definendo la consultazione “locale” e rifiutando la possibilità che il risultato sia un messaggio al governo, dopo il voto gli italiani hanno perso fiducia nell’esecutivo giallorosso.

Lo rivela l’ultimo sondaggio Ipsos realizzato per il Corriere della Sera. Il 50% degli intervistati ha dato un giudizio negativo al governo Conte bis, mentre il 36% ha espresso un’opinione positiva contro il 43% del 10 ottobre, prima cioè del voto in Umbria. La Lega invece ha «capitalizzato il consenso», per usare un’espressione attribuita a Salvini dopo la caduta del governo gialloverde.

Nelle intenzioni di voto il Carroccio vola al 34,3%, guadagnando più di 3 punti percentuali rispetto al 26 settembre. Cresce di quasi un punto anche Fratelli d’Italia che passa dall’8,9% al 9,8%. Mentre all’interno del centrodestra cala Forza Italia di 0,8 punti percentuali fermandosi a quota 6,2%.

Gli sconfitti dal voto in Umbria, M5s e Pd, perdono consensi. Il Pd passa dal 19,5% al 17,2%. Il M5s scende sotto quota 20% e si piazza al 17,9%. Ma il leader con il più alto indice di gradimento rimane Giuseppe Conte con il 48% dei consensi anche se perde un punto rispetto al 10 ottobre. Al secondo posto si piazza Matteo Salvini con il 40%, il leghista guadagna 5 punti percentuali. Terza Meloni. A seguire Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti.

«Pur essendo una consultazione locale, il voto umbro ha lasciato il segno, in attesa di quello in Emilia-Romagna, a gennaio, il cui risultato potrebbe essere incerto. Al contrario la certezza, granitica, è che il prossimo voto regionale rappresenterà per tutti un’ordalia». È la conclusione che ne trae, numeri alla mano, Nando Pagnoncelli.

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