Renzi piccona Conte, e M5s e Pd lo stoppano: lui ultimo Premier della legislatura
Attenzione che questa non è stata una giornata qualsiasi per il governo giallorosso. Dopo un’ennesima entrata a gamba tesa di Renzi, la prima mirata direttamente su Conte, le due principali forze di governo hanno esplicitato che “Giuseppi” starà a Palazzo Chigi fino alla fine della legislatura, e che il fondatore di Italia Viva non si può illudere di ottenere risultati lanciando una bomba al giorno per distinguersi.
Ma andiamo per ordine. Probabilmente in molti nell’area della maggioranza speravano che almeno in questo 2 novembre le polemiche interne di sarebbero placate: e invece già all’inizio della giornata il clima si è surriscaldato per l’intervista di Matteo Renzi al Messaggero. Cosa ha detto? Che si andrà avanti a governare con questa maggioranza fino al 2023 con o senza Conte: il tutto condito da una serie di apprezzamenti non precisamente lusinghieri nei confronti del Premier.
Soprattutto, ma non solo, per quello che ha fatto nell’esperienza passata, quella dell’alleanza con la Lega (“Ha azzerato la crescita”) e in prospettiva futura (“Qualcuno degli alleati, che confonde i sondaggi con la politica, lo immagina addirittura candidato leader per le prossime elezioni”). Renzi non ha mancato di ribadire di passaggio l’indispensabilità di Italia Viva e il suo ruolo anti tasse. Quello che l’ex Premier forse non si aspettava era la coralità delle reazioni suscitate in poche ore dalla sua intervista.
Ha cominciato lo stesso Movimento 5 Stelle con una nota ufficiale molto esplicita: “Lo vogliamo dire chiaramente, non esiste futuro per questa legislatura se qualcuno prova a mettere in discussione il presidente Conte con giochini di palazzo, immaginando scenari futuri decisamente fantasiosi. Lo stesso vale anche se si continua a indebolire quest’esecutivo attraverso messaggi che fanno male al Paese e che lo mettono continuamente in fibrillazione”.
Più icastico ma non meno duro il capo della delegazione del PD al governo Dario Franceschini su Twitter: “Repetita iuvant: il Governo Conte è l’ultimo di questa legislatura. Chi lo indebolisce con fibrillazioni, allusioni, retroscena di palazzo, fa il gioco della destra. Forse sarebbe ora di smetterla”. E ad aggiungere un colpo ulteriore è arrivato anche Andrea Romano, un tempo renziano, che ha twittato: “Che senso ha picconare ogni giorno il governo di cui si fa parte? Che senso ha lanciare petizioni contro misure decise nel tavolo comune, invece di migliorarle insieme? Italia Viva partito di lotta e di governo, stile Turigliatto?”.
Qui il riferimento, velenoso, è al cane sciolto dell’ultrasinistra del governo Prodi che ne fece di cotte e di crude picconando quotidianamente la sua stessa maggioranza. Lo poteva fare perché il suo voto era indispensabile. Come oggi quelli dei renziani…