Rugby, il Sudafrica è campione del mondo: travolta l’Inghilterra 32-12
Non c’è stato un momento nel match in cui i campioni in maglia verde hanno rischiato di perdere la finale: il nome del Sudafrica, dopo il 1995 e il 2007, è scritto per la terza volta nell’albo d’oro dei mondiali di rugby. Tattica, prestanza fisica e fase difensiva ineccepibili per gli Springboks: l’Inghilterra non è riuscita a sviluppare il suo gioco e torna a casa con la consapevolezza che c’è molto da lavorare per appianare il gap con la nazionale di Johannesburg.
C’è una scena, oltre numeri e statistiche, che rimarrà impressa nella storia: le mani di Siya Kolisi che alzano il trofeo al cielo. È la prima volta per un capitano nero della Nazionale sudafricana, Paese che fa ancora i conti con il suo passato razzista. Ma questa è un’altra storia, oggi, 2 novembre, gli Springboks festeggiano le due mete di Mapimpi e Kolbe e una difesa che ha impedito agli inglesi di metterne a segno qualcuna. E poi il piede di Pollard, precisissimo nei calcio: cinque punizioni e due conversioni per lui.
La finale di Yokohama finisce 32-12: si è sbloccata dopo un lungo batti e ribatti di calci piazzati tra Pollard e Farrell quando, al 66esimo minuto, Mapimpi ha rotto l’equilibrio con una corsa inarrestabile lungo la fascia sinistra. Otto minuti più tardi, Kolbe chiude definitivamente il match con la seconda meta sudafricana, al termine di uno slalom velocissimo.
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