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Tassa sulle auto aziendali al 60%: il governo scarica la responsabilità sul parlamento

02 Novembre 2019 - 19:32 Redazione
Dopo l'attacco di Renzi sulla manovra, il Pd si è difeso accusando la vice-ministra dell'Economia Laura Castelli che però respinge tutto: «Ho solo posto il tema dei sussidi ambientali dannosi»

Nessuno nel governo sembra avere sostenuto con convinzione l’aumento delle tasse sulle auto aziendali. Eppure anche nell’ultima bozza della manovra il provvedimento resta, anche se è stato ritoccato dopo le polemiche (non solo dell’opposizione) partite già ieri. Le tasse restano invariate (al 30%) per i veicoli ibridi o ecologici ma vengono aumentate (dal 30% al 60% o al 100%) per quelli inquinanti. Ora spetterà al parlamento provare a fare modifiche.

Dopo l’attacco di Matteo Renzi sulla manovra, il Pd si è difeso accusando la vice-ministra dell’Economia Laura Castelli (M5s): sarebbe stata lei a volere mantenere la tassa ma secondo il vice-ministro Gualtieri (Pd) «il correttivo apportato (un intervento selettivo), è un incentivo per i veicoli meno inquinanti coerente con l’impronta ambientalista della manovra». Ma l’esponente 5 Stelle rifiuta le accuse dei Dem: «Ho posto il tema dei sussidi ambientali dannosi, ma non avrei mai scritto così la norma sulle auto aziendali».

Nel dibattito è intervenuto anche il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini (a cui Renzi ha dato subito ragione). «Non condivido il provvedimento sulle auto aziendali per come è stato impostato e sono sicuro, come mi hanno garantito il ministro Gualtieri e Misiani, oltre allo stesso Zingaretti, che verrà decisamente modificato o addirittura», ha detto il governatore Dem.

Il gettito previsto dallo Stato con l’aumento delle tasse sulle auto aziendali sarà di 332 milioni di euro nel 2020. Salirà fino al 2022, quando raggiungerà i 378 milioni, e poi comincerà a scendere, arrivando a 360 milioni nel 2026. Secondo i dati della relazione tecnica allegata alla manovra, i veicoli immatricolati nel 2018 e intestati a partite Iva sono 840 mila: per circa 43 mila di questi la tassa passa dal 30% al 100% e per circa 754 mila passa al 60%. La relazione ricorda comunque, che circa il 25% delle auto individuate è escluso dall’aumento perché è in uso a rappresentanti e venditori.

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