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Il magistrato Di Matteo: «Dimostrato il patto tra Berlusconi e la mafia»

03 Novembre 2019 - 18:43 Redazione
Nel corso dell'intervista, si è anche fatto riferimento alle sue presunte simpatie per il Movimento 5 Stelle

«Evidentemente questo paese sconta un deficit di memoria su questi fatti. Voglio riferirmi alla sentenza di Cassazione che ha condannato il senatore Dell’Utri per concorso in associazione mafiosa». Così esordisce il consigliere neoeletto del Csm, Nino Di Matteo, intervistato da Lucia Annunziata a Mezz’ora in Più in merito alla trattativa Stato-mafia.

Il magistrato ha voluto precisare alcuni dettagli dell’intervista rilasciata al programma tv Atlantide su La7, a seguito della quale il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho lo estromise dal pool che indaga su stragi e mandanti esterni.

«In quell’intervista non ho rivelato nulla di segreto, ho semplicemente messo in fila quello che di pubblico c’è nelle sentenze, negli atti processuali depositati, che riguarda un argomento scottante e che deve essere ancora approfondito. Cioè la possibilità che insieme a uomini di Cosa Nostra ci sia una responsabilità per le stragi del ’92 e del 93 e per il fallito attentato del ’94 di persone di ambienti che non sono mafiosi», ha spiegato.

Proseguendo nella chiacchierata viene quindi spiegata l’esistenza del patto tra la criminalità organizzata e pezzi deviati dello Stato: «In quella sentenza viene consacrato un dato: nel 1974 venne stipulato un patto tra le più importanti famiglie mafiose palermitane e l’allora imprenditore Berlusconi, questo patto è stato rispettato almeno fino al 1992 da entrambe le parti».

Di Matteo ha infine tenuto a sottolineare che «Dell’Utri è stato condannato come intermediario di quel patto che ha visto protagonista anche l’allora imprenditore Berlusconi», sottolineando dunque il legame intercorso tra la mafia e il Cavaliere.

Nel corso dell’intervista, Annunziata ha anche fatto riferimento alle sue presunte simpatie per il Movimento 5 Stelle. Di Matteo ha precisato: «Io nella mia carriera e nelle mie esternazioni sono stato sempre indipendente né organico né collaterale rispetto a nessuno. Se non erro i 5 Stelle sono al governo dal 2018 e a me non è stato attribuito nessun incarico, quindi le voci di cui si è sempre parlato sono smentite dalla realtà».

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