Manovra, dopo Renzi Marattin rincara la dose: «Le nostre proposte per il bene del governo»
«Le nostre proposte le facciamo senza drammi, non sono né strappi né ricatti. Le metteremo sul tavolo della maggioranza con l’unico obiettivo di fare il bene del Paese». Così Luigi Marattin, deputato di Italia Viva e ascoltato consigliere economico di Matteo Renzi chiarisce – parlando con l’Agi – il senso delle tre alternative suggerite per scongiurare le microtasse della manovra, ossia la sugar tax, la plastic tax e la stretta sulle auto aziendali. «Le nostre proposte sono tutte a saldo zero, ossia andranno a coprire i mancati introiti che deriverebbero dall’abolizione di queste microtasse», sottolinea. Marattin spiega nel dettaglio: «Noi pensiamo che facendo slittare il taglio del cuneo fiscale si possano risparmiare 1,5 miliardi. Non è che non ci rendiamo conto che il taglio del cuneo faccia risparmiare soldi ai contribuenti, anzi per noi andranno investite maggiori risorse con una riforma complessiva e organica dell’Irpef. Crediamo semplicemente che sia inutile abbassare le tasse sul lavoro con una mano, di pochi spiccioli poi, e alleggerire le buste paga di 2 milioni di lavoratori che usufruiscono di auto aziendali». Altra voce di spesa che può essere destinata a scongiurare l’introduzione di plastic tax e di sugar tax è poi la quota 100 che, “sappiamo tutti, prima o poi andrà anche lei in pensione».
Quanto alla spending review, Marattin ricorda che negli ultimi 10 anni i consumi intermedi sono saliti da 86 a 100 miliardi mentre, osserva, i contratti della Pa sono rimasti a 172 miliardi. «Sarebbe quindi necessaria una stretta più forte su alcuni capitoli di spesa per evitare l’introduzione di microtasse, come la plastic tax che vale 1 miliardo e la sugar tax 300 milioni».
Tutte proposte queste, chiarisce, che «noi non vogliamo imporre. Pensiamo di fare sì un favore a Italia Viva, ma anche all’alleanza di Governo e al governo Conte in primis». Verranno quindi «portate sul tavolo della maggioranza con lo spirito di migliorare la manovra, di rafforzare l’alleanza, di evitare di perdere consenso e soprattutto di fare cose utili al Paese e alla nostra economia».
In vista dell’iter parlamentare della legge di bilancio, Marattin non ci vede nulla di male «se venissero apportati dei miglioramenti. Tutte le 42 legge di bilancio della nostra storia sono state spesso completamente stravolte, ma anche di molto migliorate. Non è mai lo stesso testo che ci ritroviamo a ottobre, il Parlamento non resta a guardare. Se ne discuterà tutti assieme». Insomma cambiare la manovra, ovviamente non nell’impianto complessivo, ma sotto alcuni aspetti «non è un tabù. Anzi, è sempre successo. Non ci sono sullo fondo strappi da fare, casomai il contrario. Vogliamo fare il meglio per il nostro Paese».