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No, non succede solo a te. 10 domande (e risposte) sull’orgasmo femminile

03 Novembre 2019 - 07:33 Redazione
Il libro della sessuologa Roberta Rossi ha raccolto le domande e gli spunti di 16.000 donne in una «guida al piacere e all'orgasmo femminile»

«Un tempo mi piaceva masturbarmi prima di dormire ed essere accolta tra le braccia di Morfeo una volta scaricate le ultime energie dell’atto. Quando mi sono fidanzata, il mio cervello ha pensato bene di rimanere sul sistema sonno, per cui una volta raggiunto l’orgasmo con il mio ragazzo, che sia mattina, pomeriggio, sera o post caffè, mi viene un sonno che fosse per me chiuderei baracca e burattini e buonanotte».

Al di là di Morfeo, provare una sensazione di calma dopo l’orgasmo è normale: i muscoli si distendono, il cuore batte più lentamente e il corpo si rilassa. La sessuologa Roberta Rossi la chiama sensazione di «aver finito» nel suo libro «Vengo prima io» (Fabbri Editore, in libreria dal 24 settembre). Esempi come quello riportato sopra, tratti da 16.000 testimonianze raccolte dall’autrice, hanno dato vita a questa «Guida al piacere e all’orgasmo femminile».

È il primo libro pubblicato sul tema in Italia, un Paese dove di piacere femminile si parla ancora poco, nonostante pagine come Le Sex en Rose, Clitoridea o Virgin&Martyr stiano cercando di recuperare il tempo perduto. Gli argomenti trattati da Rossi nel «manuale» sono molti e vanno dalle fantasie sessuali ai sex toy passando per la penetrazione anale. Abbiamo raccolto dieci domande sull’orgasmo femminile tra quelle poste alla sessuologa: ecco le risposte.

«A volte, a seguito di autoerotismo o di masturbazione in coppia, mi viene da piangere a dirotto. Perché?»

La condizione si chiama disforia postcoitale e non ne esiste ancora una spiegazione scientifica esatta. Non va dimenticato che l’orgasmo è un momento psicofisico intenso e che i cambiamenti fisiologici che lo accompagnano influenzano l’emotività e in alcuni casi producono ansia e paura di non saper gestire le sensazioni che si stanno provando. Secondo alcuni scienziati la tristezza deriva invece dall’«allontanamento» che segue la fine del rapporto sessuale e si manifesta nelle persone che hanno avuto tipi di attaccamento «insicuro» durante l’infanzia. Per altri potrebbe essere legata ad abusi infantili. «L’unica cosa certa e importante è che non è legata alla relazione che state vivendo», scrive Rossi.

«È normale avere fantasie in cui mi immagino in situazioni di sottomissione o umiliazione e trovarle molto eccitanti? Quanto c’è di legato alla nostra cultura? Mi sento sempre molto in colpa quando mi capita»

Uno studio del 2015 rivela che le fantasie sessuali femminili si concentrano molto sui dettagli e sul contesto della scena, su situazioni in cui la donna si sente desiderata, al centro dell’attrazione fisica. Il 64% delle donne intervistate ha raccontato di avere fantasie in cui viene dominata sessualmente e il 52% di averne in cui viene legata durante un’incontro sessuale. La sessuologa non risponde però alla parte della domanda riguardante l’influenza culturale, punto molto interessante che meriterebbe di essere approfondito.

«Il partner si sente trascurato o non abbastanza bravo/mortificato/sminuito se uso un vibratore per darmi piacere al clitoride durante la penetrazione?»

È innegabile: alcuni uomini sono ancora convinti che se le loro compagne usano un sex toy è perché non sono soddisfatte delle loro performance, altri hanno paura di essere sostituiti da un vibratore. Ma sono convinzioni prive di fondamento: è dimostrato che le coppie che provano i sex toy mantengono più alti i livelli di desiderio e sono più soddisfatte della loro relazione.

Scena tratta dalla serie Sex and the City

«Cosa viene stimolato durante la penetrazione anale che permette di raggiungere l’orgasmo?»

La regione anale è ricca di terminazioni nervose e per questo è particolarmente sensibile alle carezze e alle stimolazioni. Inoltre, come gli organi genitali, il canale anale ha una forte vascolarizzazione durante la fase di eccitazione, e intense e piacevoli contrazioni nella fase orgasmica.

«Perché per me le fantasie sessuali dell’autoerotismo sono totalmente lontane da ciò che faccio e farei nel rapporto sessuale di coppia? Vuol dire che ci sono problemi?

Le fantasie sessuali non devono necessariamente essere messe in pratica, anzi, la sessuologa spiega che parte della loro efficacia deriva dalla consapevolezza del fatto che non verranno attuate. «Il fatto che immaginiate di trovarvi in una certa situazione non significa automaticamente che vogliate viverla davvero», scrive. Quel che è certo è che se immaginarla eccita o dà piacere, non c’è motivo per trattenersi.

«È possibile che a forza di usare il vibratore sia più difficile raggiungere l’orgasmo con la stimolazione manuale?»

Se si usano sempre ed esclusivamente i sex toy può succedere che la vulva si abitui a una stimolazione molto intensa e si finisca per trovare meno interessante la stimolazione più delicata e meno mirata fatta con le proprie mani o quelle del partner. Per evitarlo è consigliabile abbinare diversi tipi di stimolazione: iniziare per esempio con il vibratore e finire con la propria mano o quella del partner.

«Esiste qualche accorgimento per poter raggiungere l’orgasmo insieme al partner?»

«Molte coppie pensano che l’orgasmo simultaneo sia il massimo della complicità, dell’intesa e dell’amore durante un rapporto sessuale. Diciamolo subito: non è vero». Rossi spiega che l’orgasmo simultaneo è un mito e uno stereotipo da film. Soprattutto nelle coppie eterosessuali è normale che l’orgasmo sia sfasato dato che la donna per raggiungerlo ha spesso bisogno di concentrarsi su se stessa escludendo l’altra persona dai suoi pensieri per un istante.

«È ‘sessualmente inferiore’ fare l’amore soltanto con la stimolazione del clitoride?»

Scena del film La dura verità

Orgasmo clitorideo e orgasmo vaginale non esistono. «Esiste solo un tipo di orgasmo: l’orgasmo», scrive Rossi. Anche Sigmund Freud, che fu il primo a veicolare l’idea che le donne mature godessero tramite stimolazione vaginale mentre le più inesperte provassero piacere grazie alla stimolazione clitoridea, ammise di avere sbagliato. Nonostante questo, l’idea divenne popolare nel ‘900 e ancora oggi veniamo bombardate di immagini che girano intorno alla penetrazione.

«È normale che io riesca a venire solo se oltre alla penetrazione c’è la stimolazione del clitoride?»

Una ricerca del 2017 mostra che il 94% delle donne e il 97,5% degli uomini che avevano avuto un rapporto sessuale con una donna hanno dichiarato che l’orgasmo, per le donne, era arrivato quando al rapporto con penetrazione si era unita la stimolazione diretta del clitoride.

«Ma è vero che si può godere solo con la penetrazione, senza stimolare contemporaneamente il clitoride?»

Per la sessuologa, le donne che riportano di aver avuto un orgasmo vaginale probabilmente non sono consapevoli del fatto che il clitoride è sempre coinvolto durante la penetrazione tramite frizione tra le piccole e le grandi labbra e il corpo dell’altro.

Foto di  Charles 🇵🇭 on Unsplash

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