In Evidenza Legge di bilancioOpen ArmsTony Effe
POLITICAGoverno Conte IIItaliaItalia VivaMatteo RenziMatteo Salvini

Renzi fa il bis, altra bordata su governo e alleati: «Chi se ne frega di Conte o di me. Vogliono fare un regalo a Salvini?»

03 Novembre 2019 - 08:11 Redazione
«Mantenere quelle microtasse dannose - nella manovra economica - significa fare un regalo a Salvini», sostiene il leader di Italia Viva

Matteo Renzi è da poco tornato dall’Arabia Saudita: ha partecipato al Future investment initiative, un forum internazionale che si è tenuto a Riad dal 29 al 31 ottobre in cui vengono invitati leader ed esperti di tutto il mondo per confrontarsi su tecnologie innovative e crescita economia. Nonostante l’impegno a migliaia di chilometri di distanza, il peso specifico del fondatore di Italia Viva si è fatto sentire nei palazzi romani: il governo e Giuseppe Conte non si sentono tranquilli. Renzi: «Avanti con o senza Conte», aveva titolato Il Messaggero il 2 novembre.

Il giorno dopo, in un colloquio con Tommaso Labate sul Corriere, l’ex premier affida altre bordate alla maggioranza per ribadire un concetto per lui semplice: non sarà mai allineato con il Movimento 5 stelle quanto lo è il Partito democratico. L’obiettivo, e non lo nasconde, è stare insieme per sconfiggere Matteo Salvini. «Mantenere quelle microtasse dannose – nella manovra economica – significa fare un regalo a Salvini». Ma l’altolà di Renzi a Conte e al governo su determinati argomenti non è piaciuto nemmeno al Pd. Attraverso Dario Franceschini, è arrivato un monito indirizzato anche al leader di Italia Viva: «Repetita iuvant: il governo Conte è l’ultimo di questa legislatura per cui chi lo indebolisce con fibrillazioni, allusioni e retroscena di palazzo, fa il gioco della destra».

La risposta di Renzi

«Per quale motivo se la prendono con me? Pensano che mi smarchi sulle tasse? Io ho semplicemente fatto notare che, spostando di soli due mesi il taglio del cuneo fiscale, risolviamo contabilmente molti problemi», afferma Renzi. E poi chiarisce i suoi no alle tasse su plastica, bevande zuccherate e auto aziendali: «Andate a chiedere a Stefano Bonaccini, che guida la prima Regione italiana per imballaggi, la stessa che andrà al voto a fine gennaio, se è d’accordo o meno con la legge sulla plastica. Ci sono tantissime soluzioni che si possono trovare evitando una stangata e magari evitando di perdere com’è successo in Umbria. Vale anche per i produttori di agrumi in Sicilia, che saranno colpiti dalla tassa sulle bevande zuccherate».

A chi importa di Conte?

Il leader di Italia Viva non rinuncia alle sue idee: ogni sua iniziativa si traduce in un sussulto per questo governo nato dopo anni di insulti e accuse molto forti tra le forze politiche che lo compongono. «Ma poi, vogliamo dirla tutta? A chi volete che importi del destino personale di Giuseppe Conte o anche del mio. Chi se ne frega di Conte. Che cosa ne so se è possibile dar vita o meno a un altro governo in questa legislatura, forse sì, forse no, non è questo il tema. Qui il tema è come evitare che in Emilia-Romagna e poi in Italia finisca com’è finita dopo la foto di Narni, e cioè che stravinca Matteo Salvini. Che cosa vogliono scattare, una bella foto di Carpi?».

La polemica saudita

C’è infine chi lo accusa sui social per aver partecipato al forum in Arabia Saudita. Sempre al Corriere, Renzi risponde a chi lo taccia di incoerenza per essere andato a Riad dopo la sua presa di posizione sul tema delle armi alla Turchia: «Era annunciato che andassi e non mi nascondo certo andando a un forum di preparazione al G20 che si terrà in Arabia Saudita, tra l’altro circondato da fotografi», dice. C’erano anche il francese Fillon, l’australiano Rudd e l’inglese Cameron. Poi conclude con un aneddoto che riguarda proprio l’ex primo ministro britannico: «Oh, ma mica era un segreto che stavo in Arabia Saudita? Secondo voi, se dovevo tenere un segreto, andavo in un posto dove mi facevo fotografare con David Cameron? Tra l’altro gli avevo chiesto anche una foto dei due più illustri sconfitti da un referendum, però non ha voluto farla».

Sullo stesso tema:

Articoli di POLITICA più letti