Cori contro Balotelli, curva chiusa e due fascicoli aperti in procura: nel mirino anche le frasi di Castellini
Sono due i fascicoli aperti in procura a Verona dopo i cori razzisti partiti contro Mario Balotelli durante Verona – Brescia di domenica scorsa, 3 novembre, dalla curva dell’Hellas. In un fascicolo l’accusa al momento è contro ignoti, ma sarebbero già in fase di identificazione i tifosi che hanno materialmente urlato gli insulti dalla curva Sud. Sul caso la polizia ha già depositato una propria informativa. Un secondo fascicolo, secondo quanto riferisce l’Agi, riguarderebbe le dichiarazioni rilasciate da Luca Castellini, il capo ultras dell’Hellas, alla ragio padovana Radio Caffé. In quell’occasione, Castellini aveva bollato gli insulti contro il giocatore bresciano come «folklore» e che comunque Balotelli non sarebbe stato mai considerato del tutto italiano. L’inchiesta è stata aperta per discriminazione razziale sulla base della violazione della legge Mancino.
Il giudice sportivo
Il giudice sportivo ha disposto la chiusura per una partita del settore Est della curva dello stadio Bentegodi, a Verona. Gli insulti sono stati «chiaramente percepiti, oltre che dal calciatore, anche dal rappresentante della Procura federale posizionato in prossimità». Una decisione adottata considerando che «il pur esiguo numero degli autori dei cori va rapportato al numero di occupanti quel settore». Il giudice ha ritenuto che «la sanzione possa essere applicata limitatamente al settore in primis indicato» (quello Est, appunto) e che «non sussistono i presupposti per l’applicazione della misura sospensiva dell’esecuzione della sanzione ai sensi dall’art 28 comma 7 CGS, vista anche la durata dell’interruzione del giuoco doverosamente disposta dal direttore di gara». La decisione è arrivata dopo la lettura del referto arbitrale e della relazione della Procura federale (Figc) sulla partita. Il giudice ha anche specificato che, dopo di questi, «si sono levati, da parte dei tifosi assiepati nell’attigua “curva sud”, cori di sostegno, seguiti da un lungo applauso».
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