Lavorare quattro giorni a settimana. La rivoluzione parte (stranamente) dal Giappone
Karoshi, morte per troppo lavoro. Una parola giapponese, nata per parlare di un fenomeno tipico nel Sol Levante: l’esaurimento dovuto alle troppe ore di lavoro. Una tendenza dimostrata da casi di cronaca e immagini di uomini d’affari che si addormentano in mezzo alla strada.
Per questo, potrebbe stupire che proprio qui Microsoft abbia sperimentato il progetto Work-Life Choice Challenge Summer 2019, un programma che prevede settimane di lavoro su quattro giorni. L’obiettivo, dichiarato dal Ceo di Microsoft in Giappone, non è tanto il benessere dei dipendenti: «Voglio che i dipendenti pensino e sperimentino come possono ottenere gli stessi risultati con il 20% in meno di tempo di lavoro».
I risultati? La sperimentazione è durata un mese. In queste quattro settimane il consumo di elettricità è diminuito del 23,1% e hanno stampato il 58,7%. Il tutto mantenendo gli stessi risultati delle settimane da cinque giorni. Secondo il The Mainichi, giornale giapponese in lingua inglese, l’azienda avrebbe anche offerto un contributo ai dipendenti di 10mila yen (poco più di 800 euro) per viaggi con la famiglia e corsi di istruzione.
La sperimentazione, apprezzata da oltre il 92% dei dipendenti, potrebbe essere replicata. Yoshie Komuro, capo della società di consulenza per l’impiego Work Life Balance Inc., ha spiegato: «Questo progetto per riformare il lavoro non riguarda il benessere dei dipendenti. È un piano per aiutare le aziende a sopravvivere in una società con una popolazione in declino».
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