Liliana Segre risponde a Salvini: «Incontrarlo? Io non odio, la mia porta è aperta»
«Incontrerò Salvini, certo. Perché non dovrei? Se lui mi vuole incontrare, perché no?». A dirlo è la senatrice a vita Liliana Segre a margine dell’incontro “L’etica della responsabilità: dalla memoria all’universalità dei diritti” a Milano.
La senatrice a vita e testimone della Shoah, malgrado l’amarezza espressa nei giorni scorsi, ha deciso comunque di mantenere la porta aperta al leader della Lega, che in un’intervista al Corriere della Sera, rispondendo a una domanda sugli episodi di razzismo di cui è stato vittima Mario Balotelli, ha risposto: «Se devo incontrare qualcuno penso a Liliana Segre».
«Se io non odio, perché non dovrei aprire la porta?», ha chiosato la senatrice, rispondendo a chi le chiedeva un commento sulle polemiche createsi del centrodestra dopo l’astensione sul voto al Senato sulla Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza su basi etniche e religiose.
Commissione che Matteo Salvini ha definito «sovietica», esprimendo comunque la volontà di incontrare la senatrice Liliana Segre, precisando come sia «una persona che merita tutto il mio rispetto».
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