L’Atalanta spaventa il City (1-1). Primo punto Champions per la Dea contro i campioni di Guardiola
Primo punto della storia in Champions League per l’Atalanta di Gasperini che fa 1-1 a San Siro contro il fortissimo Manchester City di Guardiola. Ospiti avanti con Sterling nel primo tempo quando gli inglesi sbagliano anche un rigore. Nella ripresa tanta Dea. Dopo 5′ pareggia Pasalic. Il City soffre, resta anche in 10 e senza portiere negli ultimi 15 minuti, ma il pari non si schioda. Nerazzurri ultimi. Anche se con due vittorie nelle ultime due potrebbe accadere l’incredibile.
Le due facce
Sono due partite in una. La prima è un assolo del City e l’Atalanta sembra rivivere l’incubo del secondo tempo dell’Etihad quando i Citizens sono venuti giù a grandinata (5-1 finale). I fantasmi hanno la stessa firma. Una, in particolare. Sterling, triplettista e mvp dell’andata, impiega poco più di 5 minuti per mettere dentro l’1-0. Per differenza di qualità e precedente in terra inglese, si materializzano i presupposti per un cappottone indigesto in danno dei 30mila, splendidi tifosi della Dea.
Super City
Il City è un flipper. Dal portiere Ederson, solito trequartista prestato ai pali, a Gabriel Jesus è tutta una sinfonia a base di gioco di posizione. E l’Atalanta, che in avanti schiera ancora la coppia light Ilicic-Pasalic, deve subire. Col rischio di crollare nel finale quando proprio Ilicic ci mette una mano di troppo e Guardiola pregusta il 2-0 dal dischetto. Va a calciare Gabriel Jesus: fuori.
Assalto Dea
Potrebbero essere quisquilie. Il City non si ferma davanti a un rigore sbagliato, ma l’Atalanta che sbuca dagli spogliatoi ha il veleno in bocca e tra i piedi. Guardiola, costretto a sostituire Ederson col portiere di riserva, Bravo, è spettatore dell’imprevedibile. Il suo City va alle corde, assaltato dalla squadra di Gasperini. Che alza il pressing, prende coraggio e attacca l’anello debole dei Citizens: la difesa. Quando Gomez si gioca l’1vs1 con Otamendi e piazza in area, sbuca Pasalic. E’ 1-1 dopo 5′. E’ tripudio. Mera soddisfazione? No.
Guardiola è costretto a subire i centimetri della Dea. Dalle parti di Bravo arrivano un paio di cross con annesse testate pericolose. Si vedono gli inglesi come mai negli ultimi tempi: nervosi, bassi col baricentro. E si grida al miracolo sportivo quando si nota finanche Pep infuriarsi per un contropiede condotto male. Un contropiede, appunto. Nel vocabolario guardiolesco una specie di bestemmia sportiva.
Il veleno, poi, non esclude la coda. Bravo stende Ilicic arrivato a tu per tu col portiere: rosso. Il City non ha il portiere, tra i pali va il difensore Walker: ma l’Atalanta non lo costringerà mai a mettere in mostra le sue (eventuali) doti da numero 1. Resta il rammarico, ma anche il figurone della ripresa.