Napoli, dopo l’ammutinamento della squadra parla la società. Pugno durissimo: «Procederemo in ogni sede»
Il Napoli è tornato a Castelvolturno. La vita sportiva continua, il ritiro no. Perché, a meno di novità post sessione, i calciatori, come già fatto alla vigilia della gara di Champions contro il Salisburgo, risponderanno picche alla decisione del patron De Laurentiis, che aveva ordinato il ritiro fino a domenica.
Nulla di tutto ciò, e il pari di ieri contro gli austriaci, che inficia anche il lato economico (la vittoria in Champions frutta circa 2,5 milioni di euro), non aiuta a rasserenare l’ambiente. La squadra non ha preso benissimo, per usare il famoso eufemismo, la scelta della società. E ieri sera, dopo la partita, avrebbe usato il figlio Adl, Edoardo, per dire al padre che ognuno sarebbe tornato a casa sua. Gli azzurri, al centro di una involuzione di gioco e di risultati soprattutto in campionato, sono stati intanto raggiunti a Castelvolturno dal ds Giuntoli. Prove di trattativa? Si vedrà. Intanto Ancelotti e Llorente saranno probabilmente multati per non essersi presentati ai microfoni dopo il pari di Champions. E la cosa non è piaciuta. Probabilmente neanche alla Uefa.
«La società comunica che, con riferimento ai comportamenti posti in essere dai calciatori della propria prima squadra nella serata di ieri, martedì 5 novembre 2019, procederà a tutelare i propri diritti economici, patrimoniali, di immagine e disciplinari in ogni competente sede».
È quanto comunica in una nota del Napoli, a proposito di quanto accaduto dopo il match di Champions League contro il Salisburgo, con i giocatori che hanno deciso di non proseguire il ritiro voluto dal presidente De Laurentiis. «Si precisa inoltre – si legge – di aver affidato la responsabilità decisionale in ordine alla effettuazione di giornate di ritiro da parte della prima squadra all’allenatore della stessa Carlo Ancelotti».
«Infine comunica di aver determinato il silenzio stampa fino a data da definire», conclude la nota.