Segre, Mattarella: «La scorta è segno che odio e intolleranza sono pericoli concreti»
«La scorta a Liliana Segre è il segno che l’odio e l’intolleranza sono pericoli concreti, non espedienti retorici». Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenendo all’inaugurazione dell’anno accademico all’università Campus biomedico, ha voluto commentare l’assegnazione della scorta a Liliana Segre, senatrice a vita da lui nominata a gennaio 2018, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau e testimone dell’Olocausto nazista.
Il 6 novembre il comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico della prefettura di Milano ha assegnato una scorta giorno e notte alla senatrice dopo un aumento preoccupante di insulti e di attacchi nei suoi confronti, anche da gruppi di estrema destra come Forza Nuova. La procura di Milano ha aperto un’inchiesta contro ignoti.
Il discorso di Mattarella
Rivolgendosi ai docenti, al rettore e agli studenti, il presidente della Repubblica ha sottolineato come i bambini possano aiutarci ad agire per il bene comune, compresa la formazione e lo studio.
«Durante la cerimonia ci siamo chiesti chi può immaginare dove sarà il mondo del futuro e la risposta è “chiedete ai vostri bambini” – ha dichiarato Mattarella -. La risposta è sotto gli occhi di tutti: cercare di avere una vita serena, una convivenza serena, contro la chiusura e l’arroccamento egoistico. Bisogna avere un senso di responsabilità contro l’indifferenza e l’irresponsabilità».
«I bambini – ha proseguito il capo dello Stato – forniscono una risposta complessiva, dimostrano con queste linee di indirizzo non sogni ma indicazioni di comportamento. Il mondo cambia profondamente, attraverso mutamenti sconvolgenti, ma sempre ciò che rimane costante è la condizione umana, i valori di umanità, di convivenza, di solidarietà e senso di responsabilità».
«Se è necessario a una signora anziana che non ha mai fatto male alcuno ma che il male lo ha subito da bambina in modo crudele come Liliana Segre di avere una scorta – ha continuato Mattarella – vuol dire che questi interrogativi dei bambini, che chiedono solidarietà invece di odio, non sono astratti o retorici ma molto concreti».
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